12 ottobre 2008

Pennsylvania on their mind

Oggi e domani sono i giorni della Pennsylvania. Oggi quattro rapidi stop, quartiere per quartiere, per Obama a Philadelphia. Domani (domenica) si confrontano McCain-Palin da una parte, Hill&Bill più Joe dall'altra. Lo Stato sembra in mani democratiche, qui vinse anche Kerry. La discesa della coppia reale accanto a Biden suonano come uno sforzo finale di imbarcare i lavoratori bianchi del midwest. Clinton (Bill) andrà anche in Ohio nei prossimi giorni. Ieri il governatore Rendell, che ha sostenuto Hillary fino alla fine, ha detto che a Obama serve un'enorme partecipazione al voto per prendesi lo Stato. Sembra esagerato. Quello a cui stiamo assistendo, però, è il tentativo democratico di farla finita con i Reagan democrats, quei lavoratori bianchi in difficoltà che da trent'anni scelgono di votare su questioni identitarie, morali e contro i loro interessi. A meno di sorprese clamorose, colpi di scena, inettitudine totale dei sondaggisti e di chi segue il processo elettorale (compresi noi), l'ultima questione da risolvere per Obama è questa. Se ci riuscisse con dei numeri consistenti, se portasse a casa molti voti di maschi bianchi - più di quelli che gli bastano per vincere - per i repubblicani comincerebbe un calvario. Dovrebbero reinventare una coalizione vincente. Domani vedremo i Clinton e parleremo con qualche esemplare bianco della Pennsylvania. Vi sapremo dire.

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