Già, ma che vuole dire questo titolo? Niente per chi non è ossessionato dalla politica Usa. Christopher Buckley è il figlio di William, fondatore della National Review, il giornale conservatore (non neocon, tradizionalmente conservatore). Due o tre giorni fa Buckley ha appoggiato Obama, ieri, dopo la pioggia di mail arrivate al giornale, ha deciso di lasciare. "Sono triste ma non troppo, non mi è chiaro cosa sia il movimento conservatore di questi tempi". In questi anni, spiega nel suo addio, i conservatori hanno moltiplicato il deficit e fatto molte altre cose non nella loro natura. Ecco l'articolo di Buckley pro Obama (McCain gli sembra non autentico, per aver cambiato modo di essere rispetto alla sua natura) ed ecco le dimissioni. Il movimento conservatore è abbastanza frastornato: la crisi, le guerre perse, il deficit, il piano Paulson. Che ne sarà di questa potenza politica americana? Ecco l'articolo di endorsement (Scusa papà, voto per Obama) e quello di dimissioni (Scusa papi, mi hanno licenziato).
15 ottobre 2008
Panico conservatore, Buckley jr. lascia la rivista del padre
Pubblicato da America2008 alle 03:49
Etichette: coalizione conservatrice
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2 commenti:
Nonostante che anche Obama in questi ultimi mesi abbia stemperato molto alcuni aspetti della sua campagna e si sia talvolta contraddetto, capisco in pieno le preoccupazioni di Christopher Buckley e la sua decisione.
p.s. nel post manca l'h ad un verbo..
Grazie per la correzione.. Questa storia di Buckley è incredibile, forse bisognerebbe indagarne la psicologia e il rapporto con il padre defunto (certo, va proprio dove tira il vento). Aspettiamo l'appoggio delle gemelle Bush a Obama: "nostro padre è un cretino".
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