31 ottobre 2008

-4 la giornata e un incontro a Detroit

1. C'è un sondaggio che dice che Sarah Palin non è in grado di fare il presidente. A giudicare dal comizio appena trasmesso in Tv è proprio così. Cattiva retorica militare, accuse di estremismo al ticket democratico e discorsi sulla necessità di non perdere. Non sembra funzionare. Se si esclude il sondaggio Fow news (-3), il vantaggio di Obama è tornato ad aumentare (da sette a undici). Siccome contano gli Stati, oggi Obama è in vantaggio in Indiana, Colorado, Virginia, North Carolina, Nevada, Ohio, Florida, Stati vinti da Bush una o due volte e, in alcuni casi anche da Bob Dole, candidato massacrato dal secondo Clinton.
2. Lo spottone datrenta minuti è stato guardato da 26 milioni di persone, tre in più dello share medio delle reti che lo hanno trasmesso. Not to bad. Domani o dopo vedremo se ha funzionato in termini di sondaggi, per quel che valgono a questo punto.
3. In Arizona un robocall (i nastri registrati che ti spiegano le posizioni dei candidati o li attaccano) ricorda la vicenda Tony Rezko, l'immobiliarista bandito che ha venduto la casa ad Obama. Se spendono in Arizona la vedono brutta.
4. Oggi Joe the plumber è salito sul palco di McCain.
5. E questa è la storia migliore, una lunga chiacchierata con una ragazza nera che coordina una zona di Detroit per la campagna Obama si capiscono molte cose. Quanto una vittoria democratica contribuirebbe a cambiare il modo degli afroamericani di pensarsi; quanto hanno lavorato in questi mesi i volontari e come la macchina è organizzata in maniera straordinaria; come questo anno e mezzo potrebbe cambiare il modo di fare politica e la partecipazione: la ragazza, di cui non ricordo il nome - gli appunti sono in macchina - non aveva mai fatto politica in vita sua e da mesi lavora come un mulo. I volontari continuano a presentarsi a torme, oggi c'erano bambini, vecchi sdentati, fricchettoni e casalinghe e poi decine di maestri di scuola. Una sensazione di partecipazione, che si ritrova ovunque, che chi scrive non ricorda di aver mai visto. Vicini si sono conosciuti, hanno conosciuto i quartieri che attraversano sempre e solo in macchina. E ne parlano. Gli americani sono più ingenui di noi, tutto questo gli piace, li fa sentire migliori e gli fa venire voglia di fare meglio. Cosa chiedereste di più a un impegno politico?
Rimarremo tutti delusi (è sempre così) ma per un Paese come questo, una figura capace di mobilitare e animare pur promettendo fatiche, potrebbe essere un toccasana.

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