A guardare la mappa qui accanto, è possibile che Obama sfondi in quegli stati dell'Ovest che passarono ai repubblicani con Reagan e non sono più tornati indietro. Non che si preveda una valanga di voti democratici all'Ovest, ma qualcosa sta cambiando: come ci racconta quest'articolo, i nuovi democratici dell'Ovest hanno declinato le loro idee sulla base delle tradizioni dei luoghi da cui provengono. Dall'altra parte del paese, in Florida, anche il voto degli anziani potrebbe non bastare a compensare l'aumento del voto giovanile, in gran parte indirizzato verso i democratici. In più, i pensionati, attraverso i fondi pensione, sono tra quelli che più risentono della crisi finanziaria. Ecco un articolo del Washington Post che ci racconta come la pensano. La registrazione in massa di nuovi (e spesso giovani) elettori democratici negli stati chiave è oramai l'ultimo vero obiettivo dei repubblicani che, come conferma questa storia sull'Ohio, oramai tentano disperatamente di eliminare dalla contesa più nuovi iscritti al voto possibili. L'altra posta in gioco che non bisogna sottovalutare è quella del Congresso: se i democratici arrivano a quota 60 senatori potranno superare l'ostruzionismo dei repubblicani e portare avanti molto più facilmente il loro programma. Un articolo dell'ABC ci spiega come stanno andando le gare chiave: piuttosto male per i repubblicani.
15 ottobre 2008
Come potrebbe cambiare la geografia del voto
Pubblicato da America2008 alle 18:30
Etichette: geografia elettorale
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