31 gennaio 2008

Record di incassi per Obama

Pioggia di dollari su Barack Obama: il candidato democratico alla Casa Bianca ha raccolto 32 milioni di dollari in gennaio. Una cifra da Guinness: in un mese solo quanto il massimo dell'anno scorso in tre mesi. L'anno scorso Obama aveva raccolto quasi cento milioni di dollari. Questa sera (dalle 2 di notte in Italia) il dibattito tra i due contendenti rimasti nel campo democratico. Chi ha Cnn lo può seguire.

Barack o Hillary? Move On lancia il referendum online

Hanno 3 milioni e 200mila membri. Possono giocare un ruolo determinante nel portare gente a votare, nel bombardare via e-mail a sostegno di un candidato. Oggi e domani fino alle 11 (eastern time) gli iscritti alla mailing list di Move.On, la campagna progressista che mobilita i cittadini in rete (e non solo), potranno decidere se la campagna debba o meno appoggiare uno dei due candidati democratici. Si tratta di un referendum, ci saranno controlli telefonici per verificare l'autenticità dei voti e non si potrà votare più di una volta né inoltrare la mail ad amici perché possano votare anche loro. Se 2/3 dei votanti sceglieranno un candidato, allora MoveOn si impegnerà a sostenerlo. Altrimenti l'impegno sarà limitato all'incoraggiamento ad andare alle urne. Un bel test...
(
nella foto Eli Pariser, uno dei fondatori)

Tutti pazzi per la demografia


Quanti bianchi e quanti neri? E Quanti latinos? Donne e giovani, over 65 e lavoratori sindacalizzati. Le campagne e i media sono ossessionati dai numeri del super martedì (il 5 febbraio). La conta è anche sul numero di delegati che ciascuno dei concorrenti democratici riuscirà a ottenere. Le primarie dell'asinello distribuiscono deleghe alla convention con il proporzionale e un buon risultato in California può essere più importante che una vittoria in un piccolo Stato. Per chi si vuole divertire con i numeri ecco tante cifre sui delegati dalla Crystal ball di Larry Sabato e una schedina sulla demografia di alcuni Stati al voto martedì prossimo da un blog del Washington post.
Attenzione, la demografia riguarda la partecipazione alle primarie del 2004. Quello che abbiamo visto negli Stati dove si è votato fino ad oggi è un grande balzo in avanti della quantità di giovani e neri che vanno alle urne (l'effetto Obama o l'effetto Bush?)

Anche Schwarzy con McCain

Dopo Giuliani, anche il governatore della California Arnold Schwarzenegger si schiera con l'outsider (e a questo punto front runner) del Grand Old Party. Non servirà per raccogliere consensi tra gli evangelici, ma aiuta tra i moderati stanchi di Bush - Terminator si è scontrato con Washington sull'ambiente ed ha aperto alla sanità per tutti. Ecco un articolo del Los Angeles Times che spiega come cambia la corsa repubblicana dopo gli endorsements pro McCain. Con Romney costretto a battersi con Huckabee per il voto religioso.

Il discorso di Edwards a New Orleans


C'è di nuovo la lotta alla povertà nel discorso con cui John Edwards ha abbandonato la corsa per la nomination democratica. L'ex senatore ha scelto il Ninth Ward di New Orleans devastato da Katrina nel 2005 per scendere, annunciando che insisterà a battere sulla crisi economica del ceto medio e dell'America rurale. Gran parte dei media gli riconosce di aver fatto emergere un tema assente dalla politica Usa. Il suo discorso dal sito di The Nation, settimanale della sinistra che ha sostanzialmente sostenuto il tentativo populista - e che ora pende verso Obama.

Lascia anche Giuliani

Era uno che ce la poteva fare. L'analisi più interessante sulla sua sconfitta è quella di Ben Smith e David Paul Kuhn su The Politico. Non solo sostenere la guerra è impopolare, ma ora lo è anche agitare lo spettro della paura del terrorismo. L'effetto 11 settembre è svanito e Rudy con lui. E' la crisi della politica della paura? O è semplicemente cambiata la gerarchia delle preoccupazioni degli americani?

Edwards lascia

John Edwards era la cosa più simile a un socialdemocratico europeo di questa campagna elettorale: era destinato per definizione alla sconfitta, ma lascia la corsa con una dote elettorale importante. DI voti e di idee. Nel blog dei cronisti del Washington Post le ipotesi sul suo futuro: o con Obama contro la nemica comune Clinton o con chi può offrire il miglior posto nella prossima amministrazione. Per ora con nessuno.

31 gennaio - da oggi è attivo America2008

La famiglia che trovate nell'immagine qui sotto è pronta ad accomiatarsi: tra poco più di nove mesi ci dovrà lasciare. Fino ad allora il blog America2008 vi accompagnerà nella campagna elettorale di questo anno mirabilis.

Tre persone gestiranno questo blog: un giornalista - Martino Mazzonis - e due ricercatori - Mattia Toaldo e Mattia Diletti. Mazzonis è inviato del quotidiano "Liberazione" negli Stati uniti ed esperto di questioni americane, Toaldo e Diletti studiano gli Usa e la sua politica estera da alcuni anni.

Il blog metterà a disposizione la sua interpretazione della politica americana e al tempo stesso si offrirà come guida nel dibattito frenetico di oltre oceano, facendovi conoscere - o ritrovare - i suoi protagonisti, i punti di vista, le questioni in gioco. Una bussola per l'approfondimento e la ricerca.