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8 novembre 2009

Prima la notizia cattiva.. su tasse e finanza

Qualcuno di voi ricorderà la cosiddetta Tobin Tax, una proposta vecchia di quasi 40 anni avanzata dal nobel per l'economia James Tobin: tassare tutte le transazioni finanziarie con un'aliquota non superiore all'1%. In tempi normali, una semplice proposta di buon senso.

Il premier britannico Gordon Brown ha proposto l'istituzione di uno strumento molto simile alla Tobin Tax al G-20 che si è appena tenuto nella sua Scozia (la notizia è ripresa da tutti i quotidiani). Un'inversione a U rispetto al passato recente di Brown e alle posizioni che ha mantenuto nel passato recente da Cancelliere dello Scacchiere. Come tutti i governi in difficoltà, l'obiettivo elettorale è quello di insidiare il nuovo nemico di tutte le opinioni pubbliche, le banche.

Le sue parole sono state populiste come quelle che Obama utilizza quando si parla della finanza e dei finanziari, ma la differenza è nei fatti: Brown, con l'acqua alla gola, si spinge a proporre la Tobin Tax, l'amministrazione Obama (e Tremonti) vi si oppongono. Adesso toccherà al FMI vagliare la praticabilità della proposta, ma il no di Geithner ha già messo un'ipoteca su questa ipotesi, che a questo punto assume un valore tutto britannico e tutto elettorale. Il problema è americano: da dove vuole cominciare a opporsi alle "lobby di Wall Street" il presidente? Dove vuole tassare? E in che modo? La discussione su questo punto sarà lunga e complessa quanto quella sulla riforma sanitaria.