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1 ottobre 2009

Chimerica

60 anni di Repubblica Popolare cinese. E chi l'avrebbe mai detto, loro in giro e i sovietici scomparsi da vent'anni. Chi avrebbe mai detto che avrebbero festeggiato i sessant'anni stringendo per il portafoglio l'America? Ieri sul Sole24Ore Mario Margiocco descriveva le ansie americane: i cinesi comprano solo titoli a breve del debito pubblico americano, chiaro sintomo di sfiducia.

Se i cinesi - e i giapponesi - continuassero così non ci sarebbe sufficiente denaro per sostenere il debito che gli americani creeranno nei prossimi anni (per Paul Krugman, gli Usa possono tirare la corda per altri 5-6 mila miliardi di dollari di debito. E a me la banca telefona ogni volta che vado in rosso).

Sul tema vi consigliamo l'acquisto del quaderno speciale di Limes, che vede in Washington e Pechino una coppia di fatto costretta a convivere a causa della crisi (la Cina è ancora assolutamente dipendente dal consumatore americano, quello che però Obama vorrebbe spendesse di meno. E' tutto molto complicato). Il nostro consiglio è interessato: c'è un articolo di uno di noi. Comunque, leggetevi - sempre su Limes - anche l'articolo controcorrente del generale Fabio Mini, che parla di una superpotenza che non sarà mai veramente tale (la Cina) e di un'altra che vive il suo declino: due debolezze che convivono.

La presentazione del numero di Limes la trovate qui: con il direttore Lucio Caracciolo c'è un pezzo di America2008.

22 settembre 2009

E venne anche il momento del clima

All'assemblea Onu si discute di questo. La Cina sembra pronta a discutere e l'India a parlare di tagliare le proprie emissioni - pur senza firmare un accordo internazionale. Qui l'ottima e informata cronaca Bbc. Le posizioni, forse, si avvicinano ed è un bene per tutti noi. Nella seconda settimana di dicembre, a Copenhagen si terrà la conferenza mondiale. In questi giorni si discute all'Onu. Qui il discorso di Obama sul clima. Il presidente ha il problema di far approvare una buona legge al Congresso. Un'altra volta. Ma non era un repubblica presidenziale quella Usa? E non era il modello efficiente per eccellenza?

27 luglio 2009

Riecco il G2

Non ci si fa in tempo a concentrare su una cosa - la riforma sanitaria, Pelosi ripete che proverà a farla passare - che boom, ci sono novità su altri fronti. Migliorano le relazioni tra Siria e Usa, con l'inviato Mitchell che chiede a Damasco di essere coinvolta appieno nei colloqui di pace per il Medio oriente (oggi è a Tel Aviv). E soprattutto, a Washington, Obama si incontra con il vicepremier cinese Wang Qishan. In due giorni si parlerà di tutto, dalla Corea nucleare, all'ambiente. Il centro, del quale magari non sapremo tutto e subito, sarà l'economia. Gli Usa sono vitali per l'export cinese e la Cina è essenziale per sostenere il debito americano e per rifornire i consumatori Usa di merci a buon mercato (che con la crisi sono più important che mai). Robert Reich, nel suo Supercapitalism ha dedicato un passaggio interessante al consumo cinese a poco prezzo. Obama, nel suo discorso, ha spiegato quanto importante sia la Cina per gli Usa in un mondo senza frontiere come il nostro e così avevano fatto, in un articolo congiunto, il Segretario al Tesoro Geithner e Hillary Clinton. Il primo parla correntemente cinese - come il segretario al commercio, Gary Locke, americano-cinese di terza generazione. Nel loro articolo, i due pezzi da novanta dell'amministrazione spiegano che rispondere alla crisi, al riscaldamento globale e pensare un ordine mondiale sicuro sono le priorità per i due giganti. Una parola....