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10 settembre 2009

Vengono anche loro?

Sabato i nostri affezionati lettori avranno l'ultima possibilità di seguire una presentazione del nostro libro "come cambia l'America". Si va a Como ospiti della manifestazione Parolario. L'appuntamento è alle 17 in piazza Cavour. Da Milano è praticamente ad un tiro di schioppo. Non fate che poi non venite e ve ne pentite.

3 marzo 2009

Come cambia l'America a Torino


Il nostro libro approda sotto la mole, già allertata la protezione civile. Presenteremo "come cambia l'America" venerdì mattina (il 7 marzo) alle 10.30 al Dipartimento di Studi Politici in via Giolitti, 33. Ci saranno Marco Mariano dell'Università del Piemonte Orientale e Giovanni Borgognone dell'Università di Torino. La tournè prosegue la prossima settimana: il 12 saremo a Napoli e il 13 a Benevento.


12 febbraio 2009

Alla conquista della Rai-TV

America2008 dilaga sui media italiani. Domani, venerdì 13, Martino Mazzonis sarà alla rassegna stampa di Rainews24. Non avete il satellite? Non c'è problema, si vede anche su Rai 3 a quell'ora. Lavorate? Non c'è problema di nuovo, potrete vederlo mentre fate colazione perchè andrà in onda alle 7. Cosa farà? Presenterà il nostro libro. Se volete vederci di persona stiamo arrivando anche nella vostra città. Intanto l'appuntamento è per domani alle 7 su Rai 3.

5 febbraio 2009

Ci siamo

Oggi arriva nelle librerie "Come cambia l'America". Chi l'ha letto già (perchè l'ha acquistato nelle presentazioni) ne parla bene ma aspettiamo i vostri commenti. Se volete saperne di più potete seguirci oggi alle 16.30 sul canale 890 di Sky oppure su internet su www.redtv.it.

4 febbraio 2009

Le prime recensioni


Qui il link alla recensione di Ida Dominijanni su "il manifesto". Il libro lo trovate domani in libreria. Alle 16 e 30, sul canale 890 di Sky, ci trovate su Red Tv nella trasmissione "Global Watch", condotta da Paola Di Fraia.

3 febbraio 2009

Tre giorni ed esce il libro



Non avete letto la recensione di Dominijanni su "il manifesto"? Parla bene di noi. E giovedì saremo a Red Tv. Un grande successo signori!

27 gennaio 2009

L'esempio irlandese per il Medio Oriente

Nel nostro libro, nel capitolo sulla politica estera, spieghiamo che c'è stato un cambiamento nell'elite americana: già dal 2006 è finita l'egemonia neocon e ha lasciato gradualmente più spazio ad un ritorno dei policy-expert realisti. George Mitchell, il nuovo inviato in Medio Oriente di Obama, sembra ispirarsi a quella corrente. Basti vedere questo suo articolo di qualche tempo fa, scritto con Richard Haass cioè uno dei realisti più importanti di Washington, in cui spiegava in cosa consisteva "l'esempio irlandese" per il Medio Oriente: lì nessuno aveva chiesto alle due parti di rinunciare ai propri sogni, nessuno aveva chiesto all'IRA di rinunciare alla riunificazione dell'Irlanda o agli unionisti di dichiararsi pronti ad uscire dall'Unione (la Gran Bretagna, non il centrosinistra italiano). Quello che gli si era chiesto era di rinunciare a perseguirli con le armi e di puntare sulla democrazia. D'altronde, nessuno dopo la resistenza chiese al PCI di rinunciare al comunismo o all'idea che l'Urss fosse il paese guida: piuttosto gli fu chiesto di partecipare alla scrittura di una costituzione democratica. Che la "soluzione irlandese" fosse tenuta a mente dalla nuova elite di Washington noi lo avevamo scritto qualche tempo fa in questo post. Lo diceva anche un editoriale del quotidiano libanese Daily Star che faceva notare che il fatto che Hamas e Hizbullah usino gli strumenti sbagliati non vuol dire che non ci sia un problema politico che va affrontato. Infine, vi consigliamo di tenere d'occhio il blog di Daniel Levy, intellettuale anglo-israeliano ora in forza ad un importante think tank progressista americano. Nel suo post spiega anche cosa potrebbero fare gli europei nel negoziato. Ma putroppo, per ora, la nostra politica è su un tono diverso: si tratta troppo spesso di far dimenticare di essere stati comunisti e filo-palestinesi, non di discutere i problemi. Quando D'Alema lo ha fatto, la reazione non si è fatta attendere.

20 gennaio 2009

Oggi è il giorno

Alzi la mano chi avrebbe pensato solo qualche anno fa di vedere un presidente afroamericano giurare davanti al Campidoglio. Oggi Barack Obama diventa presidente a Washington. Noi, più modestamente, presentiamo il nostro libro a Roma: l'appuntamento è alle 16 a Palazzo Valentini (la Provincia di Roma) in via Quattro Novembre, molto vicino a piazza Venezia. Alle 18 vedremo tutti insieme il discorso di insediamento. Per chi non potesse farcela, un altro appuntamento romano è domani sera alle 19 al Flexi, in via Clementina 9. Altre presentazioni sono previste in altre città (a Bologna per esempio) e ovviamente chi volesse organizzarne una non ha che da scriverci, saremo felici di discutere ovunque.

10 gennaio 2009

L'uomo di Obama per il Medio Oriente, forse

Più di una voce nei giorni scorsi ha rivelato la scelta di Barack Obama come super-inviato per il Medio Oriente: Dennis Ross, già negoziatore-chiave negli anni di Bush senior e Clinton e uno degli artefici della politica americana nella regione negli ultimi anni '90. Ha'aretz ci da i nomi anche di altri consiglieri speciali che la Clinton avrebbe scelto, tra di essi Philip Gordon ai rapporti con l'Europa. Un osso duro, ma di una durezza diversa rispetto a quella a cui ci aveva abituati Bush. The Cable ci spiega come Ross sarebbe la scelta più centrista rispetto al falco Martin Indyk e ai progressisti Aaron Miller e Daniel Kurtzer. Ross tra le altre cose è anche il direttore del Washington Institute for the Middle East, che sul Medio Oriente scrive cose molto chiare (e molto vecchie): procedere ad accordi temporanei (già fallito); isolare Hamas e sostenere Abu Mazen (già fallito); puntare ad una strategia regionale (un po' meno fallito). Di certo Ross fa parte del gruppo dei neoliberal, di cui ci sentirete parlare un po' nel libro e nell'articolo che uscirà prossimamente per Limes. Intanto basti dire che sono un gruppo che probabilmente ispira anche il vicepresidente Biden e che ha posizioni di compromesso tra i falchi dell'amministrazione Clinton, i neocon e i realisti della presidenza di Bush senior. Staremo a vedere, intanto Ross ha cancellato le sue lezioni all'università di Georgetown.

8 gennaio 2009

Lo accendiamo?

Anche noi, come certi esponenti politici italiani, cambiamo spesso idea. D'altronde, come disse uno di questi leader politici alla sua 487esima giravolta, solo i cretini non cambiano idea. Quella che vedete qui sopra è la copertina definitiva del nostro libro, in uscita nelle migliori librerie a fine gennaio ma disponibile nelle nostre presentazioni già dal 20 gennaio. I romani, per esempio, si scrivano sull'agenda che hanno da fare il 20 gennaio (grande evento mondano, prossimamente i dettagli, intanto preparate il vestito buono) e pure il 21 al nostro amato Flexi. I bolognesi invece hanno appuntamento con noi il 22 alla libreria Modoinfoshop. Volete presentare il nostro libro nella vostra città o nel vostro esclusivissimo salotto? Scriveteci, solo referenziati, no agenzie, no perditempo.