Problemi a chiudere la prigione. Sembra che una delle prime scelte di Obama stia incontrando ostacoli. E che il piano di chiusura verrà rinviato. Perché? Un rapporto sullo status dei detenuti e sul loro destino viene rinviato di sei mesi (su questa pagina della Bbc anche il pdf del rapporto preliminare). Non si è dunque trovata una via d'uscita legale che soddisfi l'amministrazione sul fronte giuridico tanto quanto su quello della sicurezza. Un bel guaio d'immagine, anche con l'opinione pubblica musulmana. Qual'è il problema vero? Semplice, gli americnai non sanno dove mettere i detenuti. Questi hanno confessato cose, ma le confessioni gli sono state estorte con mezzi illegali e non sono quindi utilizzabili in un procedimento giuridico con garanzie. Se però le confessioni fossero vere - e qualcuna lo sarà pure - rilasciare alcuni dei prigionieri sarebbe un grosso pericolo. L'accordo del G8 a L'Aquila tra Berlusconi e Obama sull'accoglienza di alcuni detenuti attualmente nel carcere cubano (con in cambio le gentilezze americane al padrone di casa) è proprio questo. Per regalare prigionieri in giro e restituire loro uno status giuridico in linea con il diritto, gli americani stanno facendo pressioni, richieste, preghiere, ricatti e tutto quanto possono. Ma nessuno vuole mettersi in casa persone che sono potenziali membri di al Qaeda. Badate bene, in molti casi non ci sono satti problemi: gli uighuri sono alle Bahamas e alcuni altri sono tornati a casa. Ma ci sono alcuni casi di difficile risoluzione.
21 luglio 2009
Guantanamo, i prigionieri che non sai dove mandare, il G8 de L'Aquila e i guai di Obama
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15 luglio 2009
La giudice latina
E' un argomento che non scalda i cuori se non negli Usa. Ma gli equilibri interni alla Corte Suprema sono vitali per gli Stati Uniti. Negli ultimi anni nel Paese ci sono stati scontri epocali su matrimonio gay, aborto, diritto a portare le armi. E poi tutta la vicenda legata alle detenzioni a Guantanamo - chi li processa, habeas corpus e così via. Bene, su tutto questo, l'autorità federale che decide e ha deciso - e in alcuni casi fermato i disegni di Bush - è la Corte Suprema. E' per questo che l'agomento appassiona i media Usa (su tutti i grandi giornali e network potete seguire il processo di conferma in streaming). Il processo di conferma della nomina di Sonia Sotomayor - prima giudice donna e ispanica - è iniziato da due giorni. I repubblicani hanno fatto capire che non daranno battaglia, ma hanno provato a insinuare che Sotomayor ha una concezione partigiana del diritto e, dunque, non sarebbe un vero arbitro, di quelli che chiamano strikes e balls sui lanci verso il battitore a baseball. I democratici hanno ironizzato: ma come, il giudice Roberts è venuto qui a dirci che le sentenze della Corte sul dirito di scelta sono dei superprecedenti (il diritto anglosassone si basa su questi) e poi ha votato per ribaltare proprio quei superprecedenti. E che dire - ha ricordato Feingold - delle decisioni su Guantanamo, tutte prese 5 a 4. Se la Corte è così divisa, è la dimostrazione che il diritto non è una scienza esatta e che le convinzioni dei giudici entrano nella sala in cui si riunisce. Ieri ha parlato Sotomayor, i giornali meno partiginai dicono che è ha messo da parte la partisanship e la passione. I critici sostengono che nel suo moderarsi, la giudice abbia esagerato. Qui il blog Postpartisan del Washington Post, deluso dalla mancata difesa di affermazioni fatte in passato, qui Politico che nota come la giudice abia contraddetto Obama. Se il tema vi appassiona, sempre su Politico, trovate un forum molto ricco dal tema Cosa cerca il Gop in questo hearing? Qui, The New Republic si chiede perché il confimation hearing di quest'anno è così noioso. By the way, Sotomayor è la prima attività da senatore di Al Franken.
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America2008
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