Più di una voce nei giorni scorsi ha rivelato la scelta di Barack Obama come super-inviato per il Medio Oriente: Dennis Ross, già negoziatore-chiave negli anni di Bush senior e Clinton e uno degli artefici della politica americana nella regione negli ultimi anni '90. Ha'aretz ci da i nomi anche di altri consiglieri speciali che la Clinton avrebbe scelto, tra di essi Philip Gordon ai rapporti con l'Europa. Un osso duro, ma di una durezza diversa rispetto a quella a cui ci aveva abituati Bush. The Cable ci spiega come Ross sarebbe la scelta più centrista rispetto al falco Martin Indyk e ai progressisti Aaron Miller e Daniel Kurtzer. Ross tra le altre cose è anche il direttore del Washington Institute for the Middle East, che sul Medio Oriente scrive cose molto chiare (e molto vecchie): procedere ad accordi temporanei (già fallito); isolare Hamas e sostenere Abu Mazen (già fallito); puntare ad una strategia regionale (un po' meno fallito). Di certo Ross fa parte del gruppo dei neoliberal, di cui ci sentirete parlare un po' nel libro e nell'articolo che uscirà prossimamente per Limes. Intanto basti dire che sono un gruppo che probabilmente ispira anche il vicepresidente Biden e che ha posizioni di compromesso tra i falchi dell'amministrazione Clinton, i neocon e i realisti della presidenza di Bush senior. Staremo a vedere, intanto Ross ha cancellato le sue lezioni all'università di Georgetown.10 gennaio 2009
L'uomo di Obama per il Medio Oriente, forse
Più di una voce nei giorni scorsi ha rivelato la scelta di Barack Obama come super-inviato per il Medio Oriente: Dennis Ross, già negoziatore-chiave negli anni di Bush senior e Clinton e uno degli artefici della politica americana nella regione negli ultimi anni '90. Ha'aretz ci da i nomi anche di altri consiglieri speciali che la Clinton avrebbe scelto, tra di essi Philip Gordon ai rapporti con l'Europa. Un osso duro, ma di una durezza diversa rispetto a quella a cui ci aveva abituati Bush. The Cable ci spiega come Ross sarebbe la scelta più centrista rispetto al falco Martin Indyk e ai progressisti Aaron Miller e Daniel Kurtzer. Ross tra le altre cose è anche il direttore del Washington Institute for the Middle East, che sul Medio Oriente scrive cose molto chiare (e molto vecchie): procedere ad accordi temporanei (già fallito); isolare Hamas e sostenere Abu Mazen (già fallito); puntare ad una strategia regionale (un po' meno fallito). Di certo Ross fa parte del gruppo dei neoliberal, di cui ci sentirete parlare un po' nel libro e nell'articolo che uscirà prossimamente per Limes. Intanto basti dire che sono un gruppo che probabilmente ispira anche il vicepresidente Biden e che ha posizioni di compromesso tra i falchi dell'amministrazione Clinton, i neocon e i realisti della presidenza di Bush senior. Staremo a vedere, intanto Ross ha cancellato le sue lezioni all'università di Georgetown.
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America2008
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14:40
Etichette: figurine, libro, politica estera
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