Firme e nomi pesanti in questi giorni scelgono di occuparsi di politica estera. L'economia è un tema spinoso e sono partite le contrattazioni con il Congresso sul piano di stimolo. Non saranno facili, ma comunque sia, in molti voglioni dire la loro sulle guerre e crisi varie. John Kerry chiede di parlare con il Pakistan (o comunque di occuparsene meglio). E a proposito di Pakistan, il Times of India, parla di una buona partenza. Il principe saudita Faisal prende posizione sul conflitto israelo-palestinese e il processo di pace sul Financial Times. Il New Statesman parla del possinile rapporto di Obama con l'Iran. Le vicende si intrecciano tutte, a Washington in molti sraparlano e cercano di dire la loro per influenzare i primi passi della nuova amministrazione, farsi vedere, essere parte di. I due temi sono, e questo era scontato, Gaza e il conflitto afghano-pakistano. Qui, l'inviato speciale sarà Richard Holbrooke, non esattamente una colomba. Ecco un commento da Foreign policy. Dalla stessa rivista, una lunga intervista al generale Petraeus, sulla guerra afghana.
23 gennaio 2009
Ancora sulla politica estera
Pubblicato da America2008 alle 16:46
Etichette: Afghanistan, amministrazione Obama, politica estera
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