Il primo voto sul piano Obama per l'economia segnala l'impossibilità, per il presidente, di ottenere un consenso bipartisan sull'economia: nessun republicano ha votato a favore. La richiesta è la solita: tagliare le tasse, come ribadisce sul Wall street journal Rush Limbaugh, in una veste semi ripulita rispetto ai toni da guerra dei mondi che usa nello show radiofonico che lo ha reso famoso. La National review ha definito il pacchetto: da social welfare europeo. I repubblicani sperano che tutto fiisca male per piombare sulle spoglie di Obama e della maggioranza democratica nel mid term del 2010. Un calcolo brutto e anche pericoloso (se l'economia ripartisse, non prenderebbero un voto). Ecco il commento di Salon sull'atteggiamento del GOP (il titolo è No, we cant). Questa la analisi di Politico: i repubblicani non faranno filibustering (ostruzionismo) in Senato. Il pacchetto passerebbe comunque e loro avrebbero la colpa di ritardarlo. Non conviene mentre Obama è appena arrivato e gode della fiducia degli elettori. Resta il problema del mancato sostegno bipartisan. Essendo maliziosi si potrebbe sostenere che Obama tiene un tono conciliante a prescindere dalla disponibilità al confronto per mettere in difficoltà gli avversari. Certo è che in questo momento vanno fatte scelte e non si possono approvare leggi di spesa che dicano tutto e il suo contrario. Restano i dubbi sull'efficacia a breve termine del piano (per spendere soldi ci vuole tempo, pensate alle strade da ricostruire: trasferimento di denaro allo Stato X, progetto, appalto, avvio dei lavori). Ecco l'analisi sull'efficacia dal NYT.
Per finire un interessante novità da parte della Fed, comprerà, se sarà necessario, buoni del Tesoro a lunga scadenza. Un modo per immettere soldi nell'economia trasferendoli al pubblico. Ovvero, un modo per sostenere le politiche di stimolo del presidente. Sono cose che non si fanno da un trentennio, la BCE non potrebbe per statuto. E' nata negli anni del monetarismo spinto. E si vede.
29 gennaio 2009
Niente voti del GOP al piano economico. I dubbi, gli attacchi e le analisi
Pubblicato da America2008 alle 10:58
Etichette: amministrazione Obama, crisi economica, economia
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