7 ottobre 2008

Intanto nel mondo.. gli Usa cominciano a scaricare la Georgia

Di crisi ce n'è una; è quella economia e basta e avanza a impegnare le menti del mondo. Quindi quando sul New York Times appare un articolo che denuncia la fragilità della democrazia della Georgia e accusa il governo di aver contribuito al peggioramento di tutti gli indici attraverso i quali si misura la qualità di una democrazia.. ecco, vuol dire che il presidente georgiano Saakashvili si deve preoccupare. Quei segnali di scarso riguardo che arrivano quando tutti sono girati a osservare altrove, ma che devono fare a paura a chi ne è destinatario. Un modo anglosassone e indiretto di dirti che il tuo protettore comincia a non considerarti più, secondo una logica identica a Washington come nei cortili delle scuole di periferia.

Interessi e ideologia legano lo legano con più forza a McCain e al suo staff, ma adesso comincia a pagare il pegno per quello che ha fatto anche negli Usa, che pure lo hanno indotto a comportarsi da bullo con qualcuno più grosso di lui. Povero Saakashivili: nato in una famiglia dell'intelligentsia di Tbilisi (appartenente a quel tipo di intellettuali che i sovietici trattavano con scarso riguardo), giovane, presentabile, bella moglie europea, studi alla Columbia grazie a una borsa del governo americano ecc. ecc. e ora futuro disoccupato a soli 41 anni. Speriamo che, almeno, non abbia investito i suoi risparmi nella borsa del paese che lo ha sedotto e che presto lo abbandonerà.

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