27 ottobre 2008

Il Grand Old Party trema per il Congresso



A giudicare dai sondaggi, la gara in Congresso è un disastro per i repubblicani. Scandali, presidenza Bush, facce vecchie non sono un messaggio che si vende bene. Dall'altra parte, la strategia dei 50 Stati di Dean ha pagato. Lo stato delle cose, oggi, vedrebbe un Senato diviso 59 a 41 (oggi i dem hanno un voto di vantaggio). In cinque, sei seggi, il risultato è in bilico. Se la bilancia arrivasse a 60, sarebbe un disastro: in Congresso si fa il filibuster, il nostro ostruzionismo, e contro 60 senatori non si può fare (ovvero l'aula può votare 60 a 40 la chiusura del dibattito, impedendo a un gruppo, o a un singolo senatore, di parlare all'infinito). Nella tabella ripresa dal National journal, un po' acciaccata dall'ingrandimento, i risultati del partito dei presidenti vincenti da Kennedy in poi. Reagan fu quello che ottenne il risultato migliore anche nell'elezione di deputati e senatori. Ecco un pezzo da American prospect che racconta la situazione delel campagne senatoriali al Sud. Anche la, i democratici sperano di prendere qualche seggio in aree del Paese un tempo impensabili.

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