L'attuale campagna elettorale cominciò due anni fa, quando con le elezioni di mezzo termine si capì che il vento soffiava dalla parte dei democratici. Il sistema dei mass media e la natura stessa dei partiti americani fanno sì che si viva in un clima da campagna elettorale permanente. E così è lecito chiedersi che succederà dopo il 4 novembre in vista delle elezioni del 2012. Lo fa Steven Stark che in un articolo per RealClearPolitics si interroga sul dopo-voto. Se Obama perde, torna Hillary come leader dei democratici. E vabbè, fin qui nessuna previsione sconcertante. Ma se Obama vince invece che succede in campo repubblicano? I candidati delle primarie di quest'anno è difficile che continuino a stare sulla cresta dell'onda. Stark prevede invece un ritorno populista, più difficilmente alla sinistra di Obama e ancor più difficilmente dentro al partito repubblicano che queste cose le sa fare, ma sui temi etici non su quelli economici che saranno al centro dei prossimi anni. E così Stark si azzarda a dire che la star populista del prossimo millennio sarà addirittura l'anchorman Lou Dobbs della CNN che si è schierato contro il salvataggio finanziario ma anche contro l'immigrazione che è ritenuta una delle cause dei mutui subprime. Fantapolitica? Di sicuro ci sarà un vuoto a destra, e il populismo è un tema che andrà tenuto d'occhio.
18 ottobre 2008
America 2012: l'ascesa dei populisti?
Pubblicato da America2008 alle 17:40
Etichette: partito repubblicano, populismo
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3 commenti:
E se ci dessimo Silvio?
O Bossi o Pierferdinando?
Oppure possiamo fare un'offerta speciale: tutti quanti, compresi Brocco Uttiglione w Grillo!
L'articolo più che altro mi pare una boutade. Il populismo invece dilagherà senz'altro nel GOP, e siamo già ben oltre lo stadio di incubazione. Se non sarà Palin 2012, sarà qualcuno germinato da lei. Credo che sia proprio il populismo dei valori a permettere un populistico zeligismo economico. E comunque è inutile mandare politici oltreatlantico; il percorso è l'inverso. Tra non molti anni anche qui si ridicolizzerà chi pensa che le ricchezze vadano ridistribuite.
Beh, mi pare che è già qualche anno che si ridicolizza chi parla di redistribuzione. Ciò detto, Dobbs continua a imperversare, ma la crociata contro i clandestini non ha pportato da nessuna parte (con la crisi c'è il crollo degli ingressi illegali). E' vero che il populismo di destra dilagherà, ma attenzione, perché la scelta di McCain come candidato indica la piena coscienza che con il populismo di destra ci si esalta ma si perde. Almeno per adesso.
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