La scelta strategica, il tipo di discorso fatto da Sarah Palin ieri sera, è piaciuta. Il dubbio dei commentatori più neutrali è se il tentativo di galvanizzare la propria base sia la sclta giusta, se non rischi di spaventare quella parte dell'elettorato indipendente e moderato a cui la candidatura McCain diceva qualcosa. Le scelte fatte con i discorsi di ieri (non solo Palin, ma Romney e Giuliani) somigliano molto alla strategia alla Karl Rove, che non al tentativo di raccogliere nuovi voti. Qualcuno dice che senza nuovi voti e contro la capacità di mobilitazione di alcuni settori che ha Obama, la base elettorale di Bush non basta più. Chissà se è vero. Ecco cosa pensano Michael Tomasky di Guardian America, Mathew Iglesias del Washington Post, il Christian science monitor, il New York Times sul paradosso dei repubblicani che corrono come fossero l'opposizione e poi due voci agli opposti: National review e The Nation.
4 settembre 2008
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