23 settembre 2008

Il pacchetto Paulson, ovvero guai per tutti

In estrema sintesi il pacchetto proposto oggi al Congresso da Paulson e Bernanke (i due sono stati grilled, come si dice, dai senatori): prevede super poteri al Tesoro per comprare titoli a rischio dalle banche. Queste farebbero cassa e lo Stato americano si troverebbe con tanti titoli spazzatura. Già, ma chi fa i prezzi dei titoli? E perché Paulson chiede poteri così assoluti da violare la Costituzione? E basterà il pacchetto a far tornare la fiducia? Nessuno sa rispondere, ma tutti hanno problemi a votarlo. I democratici vogliono anche nuove regole e controlli per il mercato, soldi per l'economia e per le famiglie che non riescono a pagare i mutui, tetto di premi per i manager delle finanziarie. Alcuni repubblicani alcune di queste cose, altri si oppongono alla spesa da 700 miliardi. Tutti, ma proprio tutti hanno paura di votare una cosa che se non funzionasse aggraverebbe ancora la situazione delle casse federali. McCain e Obama sono nei guai. Cosa devono votare? Prendere le distanze dai loro partiti, nel caso le cose non andassero come gli conviene, o votare con il partito e prendere il rischio? I sondaggi indicano che in pochi si fidano del pacchetto Paulson. Ma l'elettorato non è esperto di finanza, risponde con la pancia, pronto a cambiare idea qualora il pacchetto funzionasse o, una volta votato, si rivelasse una catastrofe. Una cosa sicura è che i democratici non voteranno la legge senza il sostegno repubblicano. Sarebbe un rischio troppo grande da correre. Proveranno, magari, a votare un testo pieno di aiuti alla gente di Main street (opposta di volta in volta a Wall street e K street, la borsa e la politica). Se poi Bush deciderà di mettere il veto, la responsabilità sarà la sua. Il passaggio è di quelli delicati per tutti.

2 commenti:

Melina2811 ha detto...

personalmente seguo più i problemi italiani, che non sono pochi, piuttosto che quelli americani. Maria

America2008 ha detto...

Cara Maria,
i problemi italiani sono infiniti. Come se ne esce, però, viene determinato parecchio da che succede a novembre. Da come gli Usa escono dalla crisi e con che strumenti. Un esempio: se gli Usa si convertono a un'economia a basso consumo energetico, sarà meglio per il pianeta e costringerà tutti a farlo. Se l'America rade al suolo Teheran, sono guai per tutti. Se la sanità per tutti diventa un diritto negli States, sarà più difficile toglierla a noi. L'America, nel bene e nel male, determina molto di quello che viviamo e della nostra politica.