Chi non vuole credere ai sondaggi in questi giorni batte su un tasto in particolare: le inchieste di opinione sottostimano i giovani, che saranno la vera sorpresa di queste elezioni. Le primarie, soprattutto quelle democratiche, hanno visto una partecipazione in massa della cosidetta "Millenial Generation" e cioè quelli tra i 18 e i 29 anni. Tradizionalmente questa fascia vota pochissimo (meno del 50%), ma già nel 2004 e nel 2006 ha fatto registrare per la prima volta un aumento che è stato molto significativo soprattutto dove ci si è lavorato di più. Sono più di 40 milioni di elettori potenziali, e giustamente The Nation gli dedica un'inchiesta tutta da leggere: sono tantissime le organizzazioni, soprattutto democratiche, che lavorano alla registrazione e al coinvolgimento della Millenial Generation. Cominciano ad investirci anche i think-tank, date un'occhiata al progetto Campus Progress. E i risultati si vedono: chi scrive questo post insegna politica italiana agli studenti americani e ha appena scoperto che 18 dei suoi 20 studenti hanno partecipato alla campagna elettorale. E 16 lo hanno fatto per Obama, alcuni sacrificando le vacanze estive.
16 settembre 2008
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