
Ecco la mappa aggiornata stato per stato da Real Clear Politics. Se va così Obama vince di poco ma vince. Rispetto al 2004 si prende l'Iowa, il Colorado e il New Mexico. Il problema, come nota
Andrew Romano su Newsweek, è che non sembra esserci quel ridisegno della mappa elettorale americana di cui tanto si era parlato. Anzi, dai sondaggi post-convention repubblicana emerge come molti stati repubblicani dichiarati prematuramente in bilico (es. Montana e Georgia) sono ora più rossi mentre il vantaggio di Obama in stati come la Pennsylvania o il Michigan si assottiglia. Questi ragionamenti però si basano molto sui sondaggi immediatamente post-convention, il bounce non è detto che duri per sempre. Basta vedere ai dati sulla
Virginia (stato rosso) per capire che più passano i giorni e più la partita torna aperta. Forse, poi, dopo l'effetto Palin ci sarà anche quello dovuto alla crisi economica.
E.J. Dionne scrive giustamente che la lotta anti-elite è stata prima un'arma di Roosevelt (alcune sue frasi citate nell'articolo andrebbero ricamate sul cuscino) e poi delle guerre culturali dei repubblicani. Funziona ancora riproporre quel modello lì in un momento in cui fallisce tutto il fallibile?
3 commenti:
io dico che se Obama vince - e dico se - qualche macchia blu a sorpresa la piazza
il trio ha un dissidio interno sulla lettura delle mappe elettorali.. non fate scissioni, per favore. O nasce "Rifondazione America2008"?
Spiritoso.. siamo un blog pluralista, e di post sulle mappe elettorali ancora tanti e tanti. In realtà potrebbe finire tanto a poco per uno dei due in termini di voti elettorali, magari vincendo di misura minima in diversi stati (i distacchi nel 2004 a volte erano ridicoli). Forse si farebbe bene a cercare di capire quali dati i sondaggi riescono a capire e quali no; secondo me c'è confusione in questa campagna su ruolo dell'informazione; partecipazione dei nuovi elettori; problema della razza..
Posta un commento