8 settembre 2008

Paradossi della storia: il New Deal, i repubblicani e la nazionalizzazione di Fannie e Freddie

Tra le cose per cui verrà ricordata la presidenza di George W. Bush ci sono la tortura, la guerra, gli scandali di ogni genere, lo sfondamento oltre ogni limite del deficit pubblico e... l'intervento pubblico in economia. Il paradosso dei paradossi e la dimosrazione di come le teorie ribadite a Minneapolis fino a due giorni fa dal suo partito, valgano solo come strumento per garantirsi iconsensi dell'America profonda. Il governo americano ha comprato miliardi in azioni di Fannie Mae e raddie Mac, giganti della garanzia ipotecaria che assicurano lo scoperto bancario per prestiti immobiliari di diverse banche e dunque una porzione enorme dei mutui che le famiglie Usa non riescono a pagare. Ovvero, Washington ha operato il più imponente intervento in economia dai tempi di Franklin Delano Roosevelt e del New Deal. Bel paradosso. Anche se non del tutto nuovo: per i contractors in Iraq, per Halliburton e Blackwater il mercato non è mai esistito. Campano di commesse pubbliche.
Non si poteva fare altrimenti, certo. Ma alla convention ci è stato spiegato che era ora di tagliare la spesa, che Washington e la burocrazia non si devono mettere sulla strada delle forze del mercato. Oggi il mercato vorrebbe che chi ha prestato soldi senza garanzie fallisca, chi se li è fatti prestare e non può pagare finisca per strada e così via. E così è stato fino a quando la crisi non è arrivata alle istituzioni finanziarie e a mettere a rischio Wall street. Aspettiamoci di sentire strepiti e urla quando il Congresso democratico - quello è una certezza - approverà spese per infrastrutture che hanno disperato bisogno di essere rinnovate o costruite (i treni, ad esempio). Non siamo mica l'Unione sovietica, incalzerà qualche senatore repubblicano.
E come si recupereranno i soldi spesi? Con le tasse? A Minneapolis abbiamo sentito dire che le tasse verranno tagliate, a prescindere dal deficit e dalle esigenze di bilancio - compresi i soldi per l'Iraq che se verrà eletto McCain continueranno a prosciugare le casse. Una strana, incoerente, improbabile teoria economica. Più ideologica del piano quinquennale bulgaro e altrettanto inefficace.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'amministrazione Bush avrebbe evitato un salvataggio così colossale se avesse potuto. E' come ammettere che il modello economico che propone non funziona. Però forse stavolta la colpa non è tutta del Texano Tossico... La formula dell'istituzione mista (pubblica e privata, che da un lato dovrebbe guardare ai proprietari delle azioni e dall'altro dai contrattori dei mutui) è stata inventata dall'Amministrazione Johnson. E in momementi di crisi non funziona perchè innesca la logica del servo con due padroni. C'è un bell'articolo sul NYT di L. Norris http://www.nytimes.com/2008/09/08/business/08norris.html

tino ha detto...

Certo che avrebbero evitato. Quello che non hanno fatto è impedire l'onda montante di speculazione immobiliare e sui mutui quando era sotto gli occhi di tutti. E oggi, gettano alle ortiche teorie che non funzionano nazionalizzando. Le stesse Fannie e Freddie avrebbero potuto essere spacchettate prima (nella logica del mercato, che non è il mio sogno, ma quello republicano). Con i soldi spesi ieri, se si fosse evitata la crisi, si potrebero affronatare diversi problemi americani che qualcuno, prima o poi, dovrà affrontare (investire in risparmio energetico e tecnologie ambientali, infrastrutture, ecc.).