25 settembre 2008

Candidati in fuga/1

McCain fugge. Punto. Il suo ritorno al Senato non comporta nulla di importante: è Chris Dodd, Chairman del Senate Banking Committee, ad avere ora il pallino in mano. McCain starebbe lì al Senato ad aspettare la proposta di legge di Dodd: se vuole proporre degli emendamenti lo può fare anche dal Mississippi, dove avrebbe dovuto incontrare Barack Obama nel primo faccia a faccia presidenziale. Più importante, per un candidato presidenziale, spiegare al paese come risolverebbe quei problemi una volta in carica. Se non fosse stato candidato, da senatore McCain in questa vicenda avrebbe avuto un ruolo secondario: ecco perché il suo ritorno a Washington suona ridicolo.

Come giustamente mette in evidenza Electoral-vote.com (la sua ricostruzione della giornata di oggi è perfetta), l'interruzione della campagna elettorale per dedicarsi ai problemi dell'economia è solo un colpo di teatro: in più gli permette di risparmiare soldi (si parla comunque molto di lui, ma non spende per gli spot elettorali previsti in questi giorni). E s Obama si presentasse lo stesso al dibattito? Come si comporterebbe la Commissione sui dibattiti?

1 commento:

Anonimo ha detto...

E infatti Dodd l'ha presa bene. Ecco il suo commento:


We are pleased to report we are making bipartisan progress on a rescue proposal for our financial markets. During these discussions, we have received significant cooperation and constructive feedback from the other side of the aisle -- with one notable exception. Apart from his unproductive criticisms made from afar, we have heard nothing from Senator McCain on these critical issues. Now is certainly not the time for him to inject presidential politics into these delicate discussions.