La paura fa 90. Il teatro di ieri (raccontato qui sotto) non ha funzionato. Un blocco di repubblicani non vuole l'accordo, anche molti democratici sono scontenti (se volete leggere una critica al piano di salvataggio proposto da Paulson, ecco il blog di Robert Reich). I democratici non si assumono da soli l'onere di appoggiare il piano di Paulson, per quanto emendato dalla mediazione del Senato, e cercano di cambiare alcuni elementi di contenuto e di dare al Congresso un potere di controllo dell'operato dell'esecutivo (sul Washington Post una ricostruzione delle diverse posizioni. Per inciso, come in Iraq, il modello della soluzione per l'amministrazione Bush è sempre la stesso: la situazione è gravissima, datemi carta bianca).
In sostanza, il piano Paulson era il seguente: prendo 700 miliardi di dollari dai contribuenti americani, il li giro a Wall Street (come mi pare: il piano è lungo tre pagine) perché aggiustino le cose e poi incrociamo le dita. Nelle ricostruzioni giornalistiche pare che McCain fosse più contro che a favore dell'accordo, comunque non ha parlato; i democratici non vogliono restare con il cerino in mano, cioé a difendere un piano impopolare nel quale sono loro e il presidente contro un gruppo di repubblicani. Quanti guai e quanto è seria la situazione.
26 settembre 2008
Come ti salta l'accordo
Pubblicato da America2008 alle 09:39
Etichette: crisi economica, strategie elettorali
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