17 settembre 2008

Phil Gramm, McCain, i subprime e Carly Fiorina

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Phil Gramm, ex deputato del Texas ed ex capo della campagna mcCain è uno che non sa stare zitto. E nemmeno Carly Fiorina, la donna che ha disegnato la politica economica del senatore. L'ultima battuta sbagliata, ripetuta in due interviste consecutive, recita più o meno: "Né McCain, né Palin sarebbero mai in grado di gestire una corporation". Non è detto sia un difetto in assoluto, ma detto nei giorni dei fallimenti e del crollo di Wall street.... L'ha detta ieri e Cnn racconta che da oggi in poi non la faranno più vedere in pubblico. Gramm, invece, ha occupato di recente la scena spiegando che l'economia va bene ed è solo che gli americani "Sono un Paese di piagnoni". Una gaffe peggiore di quella di Obama sui colletti blu che si aggrappano alla croce. Ma meno reclamizzata. Il nome di Gramm torna di moda in questi giorni perché fu lui, nel 1999 a proporre di far decadere una legge dell'epoca del New Deal (ovvero del post crisi del 1929) che regola il settore bancario. Più tardi Gramm è diventato lobbysta del settore ipotecario e finanziario a Washington. McCain, prima del caos finanziario di questi giorni, diede segnali sulla possibilità che Gramm diventasse il suo Segretario al Tesoro. Dimmi con chi vai...
Parlando di economia, c'è da leggere l'editoriale del Wall street journal, è interessante perché è distante dalle posizioni di Obama, che dipinge come liberal, e sostiene che McCain non ha nessuna visione di economia e di come rispondere alla crisi.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Diceva Vladimir Putin qualche giorno fa: "è la corte che fa il re".

Alessandro Tapparini ha detto...

Dài, su. Raccontala tutta... se no è propaganda.

La Fiorina aveva detto, testualmente:
"Palin non sarebbe in grado di ammnistrare una grande azienza, e non lo sarebbe nemmeno McCain, così come non lo sarebbe neanche Obama, e nemmeno Biden. E non ci vedo niente di che perché il mestiere che il presidente degli stati uniti è chiamato a svolgere è un altro".
Si può essere d'accordo o anche no, ma decontestualizzare quel pezzettino della sua dichiarazione è ordinaria disinformazione da campagna elettorale, che lasciamo volentieri ai politici, che ne hanno evidente interesse.

Quanto a Gramm, mi sembra doveroso precisare che dopo quella sua infelice uscita, McCain si dichiarò sarcasticamente intenzionato, in caso di vittoria, a "nominarlo ambasciatore in Ukraina"... e subito dopo lui si è dimesso.

Alessandro Tapparini ha detto...

(era l'Ukraina o la Bielorussia? Ora mi sfugge).

America2008 ha detto...

Certo che la frase era più lunga, e certo che da domani Fiorina non la vedrai più in giro (così almeno dicevano un po' di media che non sono Huffington post), segno che la frase non è piaciuta: un conto è se parli degli avversari, un conto è se parli del tuo. Quanto a Gramm, non si vede, ma la sostanza resta. Non sono tempi da deregulation questi, ma McCain parla di greddy people, di pulizia e poi non spiega che imporrà delle regole. Non può, perderebbe voti.

Alessandro Tapparini ha detto...

Non spiega che imporrà delle regole? Sicuro? Proprio sicuro sicuro? Controlla bene...

tino ha detto...

Hai ragione, non dice cosa, ma dice che servono regole severe. E' in disaccordo con la sua filosofia economica e con quella dei suoi advisor