5 novembre 2008

Adesso viene il difficile: rassegna stampa

Questo è il titolo di un commento del New York Times. E.J. Dionne dice, "e adesso evitiamo di rincorrere il centro". Dionne non è un liberal ed è cattolico, non è The Nation. Politico sostiene che la rivoluzione al potere è più forte dell'enorme porata simbolica che comporta. Joe Klein, di Time, riparte dalle primarie e dal significato della campagna e della partecipazione. John Nichols, di The Nation, sostiene, corretamente, che Obama ha un mandato pieno e una maggioranza chiara.
Chissà se in Italia questi imbecilli la smetteranno di sostenere che siamo un Paese di centrodestra e cominceranno a cercare qualche idea nelle loro teste vuote, invece di ripetere slogan e perseguire politiche mediocri, conservatrici e di centro. Se lo facessero, non c'è da fidarsi, starebbero imitando di nuovo l'America.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Dissento su una cosa e concordo su un'altra.
Le politiche centriste, moderate sono quelle che farà Obama. E' stato eletto presidente degli Stati Uniti, non segretario della CGIL.
Concordo, invece, sul fatto che l'elezione di Obama insegna al pd de noantri un fatto fondamentale: lì è possibile ascendere le gerarchie del partito prima e del paese poi, partendo dall'anonimato, ricorrendo a passione, intelligenza, abilità e fortuna. Da noi, invece, non si vede una faccia nuova da anni perché il sistema è oligarchico e ci si afferma solo per fedeltà e cooptazione.

Anonimo ha detto...

Concordo con Dario, sul senso della mobilità sociale in confronto con la foresta pietrificata della sociatà, anche politica, italiana.

Anonimo ha detto...

i politici italiani sono molto più mobili della società: Dini, Mastella, Follini...

America2008 ha detto...

Non concordo con dario, con la prima parte. la politica Usa è diversa e il problema non è se e quanto uno è di siistra o destra o centro. Il problema è avere delle idee, fare delle cose per rispondere alla crisi epocale che gli Usa e il mondo vivono. Ci sono cose che Obama ha solo lasciato intendere, forse le farà, forse no. Ma durante questa campagna si è parlato di quelle, tanto. E tutti dicono che l'agenda sarà liberal. Il problema forse e non chiamarla più così. E' semplicemente un'agenda contemporanea. E rispetto a tre-quattro anni fa, tasse, ambiente, deficit spending sensato per infrastrutture non è più follia. Veltroni, ve lo ricordo, ha proposto di detassare la tredicesima.

Anonimo ha detto...

sono uno degli altri due America 2008. Divento tutto viola di rabbia quando si cerca di esportare il modello Obama in Italia: un po' come se l'allenatore del Chievo pensasse di avere le stesse risorse e lo stesso ruolo di quello della Juve.
Obama ha guardato alla società americana, ne ha capito le esigenze e ha creato un blocco sociale per cambiarla. Veltroni ha fatto altrettanto?
Obama ha creato un movimento che usava mezzi nuovi ma si collegava alla storia politica della "sinistra" (il termine è improprio lo so) americana. Veltroni l'ha fatto?
Condivido in pieno il discorso poi sulla "scalabilità" dei partiti italiani.