I giudici della Corte Suprema sono oggi in maggioranza conservatori; sono dei giacobini di destra, anche se alcune cose non hanno avuto il coraggio di cambiarle. Se Obama venisse eletto, si troverebbe nella probabile condizione di sostituirne a sufficienza per far tornare il pendolo dalla parte dei liberal: sarebbe un altro fatto importantissimo. Ecco qui un articolo di Politico.
2 novembre 2008
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7 commenti:
Oddio; a meno di morti o dimissioni inattese, credo che al limite Obama potrà evitare di far spostare il pendolo ancora più a destra. Il blocco iperconservatore, Roberts (53 yrs), Alito (58), Thomas (60) - oltre a Scalia (72) - non potrà essere scalfito per ancora diversi mandati. Invece i giudici più anziani e quindi più probabilmente sostituibili, Stevens (88 yrs) e Ginsburg (75) sono proprio i più liberal, seguiti da Breyer (70) e Kennedy (70) che comunque conservatori non sono. Se consideriamo che il giudice capo, Roberts, ha parecchio potere di indirizzo, credo che Obama potrebbe al più dare un po' di fiato, e di anni, al gruppo liberal. Al contrario, vincesse Mc-Cain, andremmo senz'altro incontro a un monolite conservatore.
In caso di vittoria di McCain, il nuovo presidente potrebbe però essere in difficoltà nell'eventuale scelta di un nuovo giudice. Il Senato, che deve approvare la decisione della Casa Bianca, è già ora in mano ai democratici e dopo le elezioni lo sarà probabilmente ancora di più: la nomina di un ultraconservatore potrebbe quindi essere bloccata. Ma dall'altra parte, la base repubblicana rumoreggia se considera la scelta troppo debole: è già successo con Harriet Miers, inizialmente scelta da Bush nel 2005.
Il presidente Obama, invece, riceverebbe facilmente il via libera da parte del Senato. Ma più che ribaltare gli equilibri della Corte, potrebbe verosimilmente rendere più stabile il blocco progressista. Molti analisti prevedono che nominerà una donna, per rendere meno sbilanciata l'attuale composizione con otto uomini su nove. Un impatto più immediato, Obama potrebbe averlo sulle corti federali, la “macchina” del sistema giudiziario: al momento, 477 giudici sono stati nominati dai repubblicani, 324 dai democratici (nella Corte Suprema il rapporto è di 7 a 2).
A parte Stevens e Ginsburg, Scalia, Breyer e Kennedy sono in una fascia di età nella quale capita di dimettersi (o peggio). Ora, un Obama presidente potrebbe addirittura trovarsi a non cambiarne nessuno; oppure molti, è inutile fare speculazioni sul numero. Se capitasse, si tratta di un presidente che ha cultura giuridica, eccome: questo inciderebbe. Insomma: se vincesse lui, con un Congresso senz'altro democratico e l'ipotesi di un cambiamento alla Corte Suprema.. Sarebbe un definitivo cambio di segno sui tre fronti istituzionali (si, forse è una situazione da troppi sé).
Effettivamente non avevo pensato stupidamente a quanto osservato da Kuda sul senato. Se Bork, vecchio candidato reaganiano iperconservatore, cadde al Senato, figuriamoci cosa accadrebbe ora. Resta però che effettivamente un impatto di Obama è più realistico sulle corti federali: se contiamo che su 17 giudici del settimo circuit 12 sono stati nominati da presidenti repubblicani... qui è chiaro che gli equilibri si sposteranno parecchio. Ed effettivamente la competenza giuridica di Obama gli eviterebbe comunque di nominare giudici che si rivelano poi ben diversi dalle attese, tipo Souter, nominato da Bush I e in realtà adesso ascritto ai liberal. Resta un mistero per me come possa esistere una teoria giuridica come l'originalismo; la matrice letteralista _puritana_ affiora nei modi più impensati.
Quel ch dice Kuda è vero, ma il punto è: cambiasse anche un solo giudice conservatore, non ci sarebbero più casematte conservatrici nelle istituzioni. Pensate al mondo 3 anni fa..
Ragazzi, comunque siete tutti parecchio preparati.. fare un post di fretta è sempre più complicato
Visto che siamo in fase grattini dietro le orecchie: il tuo blog è ben altra cosa rispetto al tremendo pluriblog di repubblica...
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