19 novembre 2008

Ambiente, Paulson e Detroit. Di questo si discute

1. I democratici sono furiosi con il Segretario del Tesoro Paulson che non sta rispettando i patti. Incassati i 700 miliardi da spendere, Paulson si sta adoperando per salvare le banche (la sua lobby, quella da dove viene) e non sta rispondendo alle richieste di investire anche in salvataggio dei mutui, delle case automobilistiche. In più fa tutto con poca trasparenza. Quando tutto sarà finito - ovvero dopo il 20 gennaio - ne scopriremo delle belle, c'è da starne sicuri. Ecco la cronaca dell'audizione di Paulson in Congresso dal Washington Post.
2. L'amministrazione Bush sta provedendo a lasciare più guai possibili e a fare qualche altro danno. Di ieri la notizia di assunzioni di decine di dirigenti politici passati a posti di alto funzionariato. Da giorni si parla delle modifiche a una serie di normative ambientali per abbassare i limiti di inquinamento imposti dalla legge. Se le norme resteranno così sarà più facile aprire nuove miniere, trivellare, costruire strade nei parchi e, da ieri, anche inquinare l'aria. L'Epa, l'agenzia per l'ambiente di questo si sta occupando in questi giorni. Nonostantele proteste dei suoi funzionari locali. Ecco la cronaca del Post. Allo stesso tempo - e per fortuna - ieri Barack Obama, durante una conferenza con governatori di entrambi i partiti promossa da quello della California Schwarzenegger ha avvisato che l'ambiente resta la sua priorità. Crisi o non crisi. Dal Congresso, i repubblicani avvisano che faranno un'opposizione durissima a restrizioni eccessive.
3. Detroit: i capi dell'industria automobilistica Usa davanti al Congresso (sulla pagine del NYT anche i video dell'audizione) e la governatrice del disastrato Michigan chiedono che lo Stato presti 25 miliardi. Non sembrano essere riusciti a ottenerli in breve tempo. In molti sostengono che sarebbe una scelta sbagliata e che è meglio far fallire le big three (GM, Ford e Chrysler) per riaprirle e rilanciarle su basi nuove. Le opinioni sono bi partisan, l'ultima contro è di Mitt Romney, che dopo la sconfitta di McCain sta giocando molte carte per prendere la testa del suo partito (sta spendendo anche molto in Georgia per aiutare la corsa senatoriale ancora aperta). Qui il suo articolo: Fatele fallire, dal NYT.

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