15 novembre 2008

Hillary, Al e l'amministrazione corazzata

Sembra che Obama stia per imbarcare Hillary Clinton. Sembra che Al Gore sarà uno zar ambientale - e questo da qualche parte, qualche mese fa, dobbiamo averlo scritto. I nomi che si fanno non sono delle novità clamorose, ma sono di una forza impressionante dal punto di vista politico e della competenza. Obama avrà giganteschi problemi da affrontare, il presidente è lui e, per come funziona il sistema politico americano, è lui che comanda. Mandare un segnale di forza e unità dell'amministrazione e imbarcare tante competenze può essere un rischio politico, ma anche una grande trovata sia in termini simbolici che pratici. Se Hillary verrà usata per la politica estera come le fonti giornalistiche informate fanno supporre, potrebbe non essere una scelta fantastica. Michael Tomasky spiega molto bene perché: il rapporto con il presidente, che dovrebbe essere cristallino e non lo sarebbe, la scarsa capacità di Hillary di gestire il personale, che sembra essere cosa vitale al Dipartimento di Stato. Tomasky sostiene anche che la voce potrebbe essere esagerata dai clintoniani del transition team. Politico vede invece in Clinton un valore aggiunto: lascerebbe tempo a Obama per l'agenda interna e mostrerebbe il suo aspetto non conflittuale (imbarca la rivale). New York Times spiega che Clinton sa di non poter diventare capo della commissione Sanità del Senato fino a quando non morirà Ted Kennedy. Ecco sette buone domande su Clinton ministro degli Esteri da The New Republic. Se dovessimo scegliere noi, forse nomineremmo Bill Richardson, esperto, ispanico (ci sarà da lavorare con l'America Latina no?), grande mediatore e sostenitore a sorpresa di Obama.
Al Gore è popolare a sinistra, ha avuto idee - l'autostrada informatica era roba sua, non di Bill, e qualche cambiamento nella vita di tutti e ciascuno l'ha portato - sono anni che lavora su quello che sarà il tema dei temi per questa amministrazione. John Nichols di The Nation racconta che Joe Corzine, governatore del New Jersey ed ex senatore, potrebbe fare il Segretario al Tesoro, sarebbe qualificato e rappresenterebbe una rottura e una sorpresa sul terreno più delicato.
Sarà un'amministrazione clintoniana? Bah, è un'illusione dei soliti corrispondenti italiani che hanno ancora il cellulare di Podesta e sono felici dell'idea. Clinton, sarà bene ricordarlo, venne eletto con una piattaforma e cambiò sotto i colpi dell'assalto vincente repubblicano. Stavolta, non sembrano esserci i presupposti per una piccola rivoluzione conservatrice alla Gingrich. Serve però produrre risultati da day one.

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