23 novembre 2008

L'economia e Obama. Il lavoro è il tema del primo mandato

Qui il video dell'intervento di Obama sulla crisi economica; qui la trascrizione completa del testo. I dati sono impressionanti: in ottobre minimo storico dell'acquisto di immobili negli ULTIMI 50 ANNI; 540 mila persone hanno dichiarato di aver perso il lavoro, il dato più alto dal 1990; i posti di lavoro persi nel 2008 sono 1 milone e 200 mila.

Sappiamo che Obama presenterà un piano contro la disoccupazione che, evidentemente, è il primo punto della sua agenda presidenziale (al netto, sempre, di drammatici e incalcolabili eventi). Si chiamerà Economic Recovery Plan e avrà come centro propulsivo, ovviamente, la Casa bianca. Il governo sceglie dei settori dove investire e favorire investimenti privati: infrastrutture, scuole, economia verde, automobili più moderne che non utilizzino il petrolio

We’ll put people back to work rebuilding our crumbling roads and bridges, modernizing schools that are failing our children, and building wind farms and solar panels; fuel-efficient cars and the alternative energy technologies that can free us from our dependence on foreign oil and keep our economy competitive in the years ahead.


Queste righe sono la sintesi di un piano di sviluppo economico ancora da svelare completamente, a quante pare almeno 300 miliardi di dollari subito (forse il doppio, e vanno comprese le riduzioni delle tasse per salari bassi e middle class). Certo, una bella differenza con la "ownership society" di Bush o altre idee liberali e liberiste dal sapore ormai naif. Obama dice che creerà 2 milioni e mezzo di posti di lavoro, ma noi italiani abbiamo pessimi ricordi in fatto di promesse del genere.

Ma insomma, dove va questo Obama? Nella discussione su Obama "che governerà dal centro" dobbiamo considerare: 1) il centro si è spostato a sinistra; 2) la Right Nation è ormai culturalmente minoritaria e consumata, e questo in economia conta. Obama è un pragmatico, uno piuttosto furbo e prudente. Per esempio, pare potrebbe non cancellare la legge di Bush sui tagli alle tasse (per i ricchi), lasciandola andare a conclusione nel 2011, quando scadranno. Così potrebbe fare un bel po' di compromessi con la base parlamentare repubblicana. Le domande ora sono: quanto è veramente ambizioso? per cosa vuole passare alla storia? Forse c'è ancora molto da aspettare, e i segnali vanno cercati anche in piccole notizie. Una su tutte: Obama ha promesso di creare un White House office per le politiche urbane. E' una novità da seguire con attenzione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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