Ovviamente il tema del giorno è lo stesso di ieri, di domani, di dopodomani ecc. ecc. Clinton vs. Obama, Obama vs. Clinton, Clinton con Obama. Come riportato più volte, ogni candidato rappresenta un fascia di elettorato democratico specifico (su questo leggete qui e qui. Per reportage dal campo di battaglia un occhio a From the Field). Questo elettorato ha caratteristiche tradizionali e aspetti nuovi, la partecipazione alle primarie è altissima. Ci sono due possibilità: si tratta di una fisiologica reazione di "popolo" all'egemonia dei conservatori, alla guerra in Iraq e alla crisi economica; è in corso una riconfigurazione della geografia elettorale del paese, che premia i democratici e forse offre la sponda a idee nuove (perché il mondo, e gli Usa, sono già diversi e le novità sono merce utile). Certo, per cambiare i cicli elettorali servono grandi fratture della storia - sociali e politiche - i Roosevelt e i Reagan, le grandi idee e le grandi narrazioni. Cose molto serie.
Per America2008 tutto ciò sarà tema di approfondimento fino alle elezioni: recensioni, letture, commenti, interviste e notizie. Per ora leggete Ronald Brownstein, che sostiene che nel partito democratico si sta forgiando una nuova coalizione elettorale che potrebbe garantire il dominio del partito sul lungo periodo. Qui invece un lungo articolo di settembre 2007 sulle diverse anime del fronte anti-repubblicano: sullo sfondo non c'è Obama contro Clinton, ma Netroots Nation contro establishment tradizionale del partito democratico.
6 marzo 2008
The Next Big Thing/2 - Cosa diventeranno i democratici?
Pubblicato da America2008 alle 23:29
Etichette: partito democratico
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