McCain va in Iraq nella settimana nella quale si celebrano i cinque anni della guerra in Iraq; poi fa tappa in tutta Europa, dove può dare del tu ai capi di stato (lo spiega il Guardian in questo articolo). Ricorda alla Clinton, e a tutti i democratici, che la favola dell'esperienza la racconta meglio lui. La Clinton parla per un'ora alla George Washington University (qui il reportage in presa diretta su From the Field), spiegando che a casa l'elmetto lo portava lei, non Bill. Dice anche che non permetterà più che a guidare la politica estera degli Usa sia l'ideologia, come accadeva con Bush (allora speriamo che tenga a casa il suo Wolfowitz in gonnella, Madeleine Albright). Sarà la sua scrupolosa attenzione alla realtà a muovere la sua politica in Iraq e il ritiro delle truppe.
Anche lì ha cercato certosinamente di distruggere la credibilità di Obama e ha attaccato la dottrina Bush-McCain, senza dimenticare che siamo nel 2008: i soldi spesi per la guerra avrebbero potuto sostenere le spese sociali - sanità e scuola in testa - senza contare gli aiuti per le famiglie che non riescono a pagare più il mutuo.
ps. In questo articolo del Times un estratto video del discorso della Clinton; attacca il "surge" dell'amministrazione Bush e promette l'inizio del ritiro dopo 60 giorni dall'insediamento alla Casa bianca.
18 marzo 2008
Democratici con la baionetta. Lo speech della Clinton sulla guerra in Iraq, 5 anni dopo
Pubblicato da America2008 alle 02:52
Etichette: Clinton, McCain, partito democratico
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