29 marzo 2008

Come ci si sente quando si perde a novembre? Chiedetelo a McGovern (e intanto il freshman senatore Casey sceglie Obama)


Che succede a un uomo (o a una donna) che ha girato per mesi inseguito dall'attenzione dei media e della gente quando le elezioni passano e si arriva secondi? “Quando smette di fare male", chiese il candidato repubblicano sconfitto Barry Goldwater a George McGovern, sconfitto quattro anni prima. “Te lo dirò quando succede" fu la risposta. Quella di McGovern è la campagna che qualsiasi senior della politica Usa cita quando analizza la vicenda di Barack Obama. E proprio il candidato del 1968, assieme agli altri sconfitti ancora in vita, è andato a pescare The Guardian per farsi raccontare com'è perdere la presidenza degli Stati Uniti. Una bella lettura. E a proposito di Obama, il senatore Casey della Pennsylvania lo appoggia. Un altro superdelegate - che aveva promesso di restare neutrale - e qualche sostegno pratico in uno Stato duro da spuntare quanto il New Jersey. Qui Clinton conta sul governatore Rendell e sul potente John Murtha, oppositore della guerra e mago del pork barrel spending (le spese della porcilaia, quelle che si fanno per beneficiare il proprio collegio, utili o inutili che siano). Ecco le dichiarazioni di Casey, da neutrale e da schierato

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