Dagli Stati uniti all'Italia è l'epoca della recessione (nel primo caso) e del liberismo pavloviano. Succeda quel che succeda, la reazione è una meccanica difesa dei sistemi di autoregolazione del mercato: non importa cosa accada, il mercato saprà aggiustare i suoi "squilibri" (ecco, magari con un aiutino dello stato..), intanto ci ha regalato serenità e prosperità per la maggior parte del tempo, invece di problemi (Giavazzi ieri sul Corriere della Sera: "Il capitalismo responsabile"). Piuttosto c'è il problema di una crisi di leadership: Bush non ha le capacità di Reagan, è una sua caricatura ideologica e sbarazzandosene il timone verrà raddrizzato (Gaggi martedì, sempre sul Corriere: "il liberismo maldestro"). A sintetizzare il pensiero dell'amministrazione Bush in termini di regolazione del credito questo testo della Heritage Foundation, una proposta "pratica" di policy che è però estratto di fierezza liberista.
Qui trovate il nostro articolo (pubblicato mercoledì su "Liberazione")
sugli abbagli liberisti di chi cerca di buttare l'acqua sporca e tenere il bambino: colpire Bush ma salvare l'impianto ideologico reaganiano. Auguri per questa Mission Impossible.
21 marzo 2008
Liberismo pavloviano
Pubblicato da America2008 alle 09:37
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