Di qui in poi si comincia a guardare alle elezioni di novembre con un altro occhio. Per i conservatori si tratta di porre una domanda epocale: continuerà a esistere dietro il vessillo di John McCain la fusione politico ideale di patriottismo, fede e fanatismo di mercato? E' un tema che ci è caro (vedi qui i vecchi post). In queste elezioni il patriottismo non fa più rima con la guerra in Iraq; il mercato non genera speranze ma paure; i difensori evangelici della fede devono ingoiare il boccone amaro della candidatura di John McCain. La crisi è passeggera o strutturale?
Per America2008 questo sarà tema di approfondimento fino alle elezioni: recensioni, letture, commenti, interviste e notizie. Per ora guardate su Marco Polo un po' di dati: alle primarie repubblicane del Texas ha votato un terzo degli elettori che ha sostenuto Bush nel 2004; alle primarie democratiche sono andati a votare due milioni di persone in più di quelle del 2004. Un dato impressionante. Intanto leggetevi l'articolo di Robert Tracinski, un giovane intellettuale conservatore che chiede di abbandonare la destra evangelica a se stessa per riscoprire la "religione" dell'individualismo ateo e mercantile di Ayn Rand.
6 marzo 2008
The Next Big Thing/1 - Dove vanno i conservatori?
Pubblicato da America2008 alle 13:37
Etichette: coalizione conservatrice
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento