Avevano visto insieme l'ultimo Super Bowl a Santa Fe, i due Bill. Eppure il governatore del New Mexico (l'unico ispanico del Paese), ex ambasciatore Onu e ministro ai tempi di Clinton ieri ha annunciato che appoggerà Obama. Un bel colpo basso per Hillary. Richardson può ben dire di essere un esperto di politica estera, ha trattato con i nord coreani e gli iraniani ed è stato candidato più volte al Nobel per la pace. Nel testo in cui sostiene il senatore dell'Illinois spiega che sarebbe un ottimo comandante in capo, un argomento teso a smontare quello opposto di Hillary sulla scarsa esperienza internazionale di Barack. Di ieri anche la notizia che non si voterà in Michigan. Potrebbe essere un guaio alle elezioni di novembre, quando McCain potrà dire che i democratici hanno snobbato Florida e Michigan, ma per adesso è un disastro per Clinton. Senza la ripetizione del voto, calcolano a Politico, Hillary dovrebbe vincere con il 15 per cento di margine ovunque per avere speranze. Se si escludono gli Stati dove Obama è in vantaggio netto, il margine necessaro diventa 40 per cento (le serve il 70). La scelta di Richardson, come quella velata di Nancy Pelosi (“bisogna scegliere il candidato con più voti") lascia poi intuire che una parte consistente dell'establishement democratico abbia deciso che il candidato deve essere Obama.
21 marzo 2008
L'ex amico di famiglia Richardson appoggia Obama. Niente nuovo voto in Michigan. Per Clinton diventa davvero dura
Pubblicato da America2008 alle 19:43
Etichette: delegati, latinos, Obama, partito democratico
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