Osserviamo con scrupolosa dedizione le festività pasquali. Quindi, ci si vede martedì 25.
Nel frattempo, per meditare, vi lasciamo in compagnia dell'analisi di Larry Sabato sulle primarie democratiche, come al solito piuttosto lucida. Il consiglio saggio è di non fidarsi troppo di queste primarie per capire il voto di novembre; tenere a mente che il sesto senso politico "old style" (più che la "high tech politics" dei sondaggi e degli spin doctor) sarà determinante nel definire quale contendente si opporrà a McCain; è inutile guardare ai sondaggi per le presidenziali di novembre almeno fino a metà settembre. Poi: un articolo del New York Times per ricordarvi che il tema è di nuovo l'economia: l'effetto spill-over porta la crisi da Wall Street alle Main Street del paese. Dobbiamo tenere a mente che la crisi è di proporzioni enormi, tali da trasformare - in potenza - il quadro politico. Per concludere ci affidiamo a un vecchio liberal radicale, Harold Meyerson: ci ricorda come l'America abbia attraversato fasi di vera prosperità e fasi di benessere indotto e artificiale, come oggi. Queste ultime generano crisi, ma da esse si può uscire attraverso un nuovo patto sociale, un nuovo New Deal. C'è spazio per le ambizioni politiche, se qualcuno sapesse cogliere le occasioni.
21 marzo 2008
Ci si vede dopo Pasqua. Intanto..
Pubblicato da America2008 alle 21:58
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