L'Economist suggeriva alcune settimane fa, che la politica estera americana non cambierà granchè dopo la fine della presidenza Bush, perchè non se lo può permettere. Prima di tutto, chiudere Guantanamo, come spiega oggi il Los Angeles Times, non sarà una passeggiata: non si può promettere allo stesso tempo di rispettare i diritti umani e di essere un buon comandante in capo. Secondo, le minacce vere o presunte contro gli Stati Uniti crescono e già si comincia ad invocare una dura risposta militare. E' il caso del nucleare iraniano, che viene dipinto a tinte ancora più fosche delle famose armi di distruzione di massa irachene. Vedi per esempio l'articolo di Charles Krauthammer che propone di estendere ad Israele l'ombrello nucleare americano. Un'opzione che i neoconservatori ritengono troppo morbida: secondo il direttore di Commentary solo "l'azione" paga, non le dichiarazioni. Chissà cosa farà Obama, che una volta disse di voler usare l'atomica contro Bin Laden.
14 aprile 2008
La politica estera dopo Bush
Pubblicato da America2008 alle 13:58
Etichette: guerre, politica estera
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1 commento:
speriamo che venga chiusa al più presto questa disumana prigione.
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