21 aprile 2008

Appoggi da tutte le parti: Financial Times e Michael Moore per Obama


La notizia è semplice: l'editoriale del quotidiano economico più prestigioso e il grassone un po' dimagrito di Flint decidono che il senatore deve essere il candidato. In un caso si dice che i due sono quasi identici sui grandi temi ma Obama è in testa ed molto più carismatico. Nel secondo, scrive Moore sul suo sito, caso c'è la delusione per Hillary, specie dopo l'ultimo dibattito, quando Clinton ha tirato in ballo il leader nero musulmano Farrakhan, che sarebbe legato a Jeremiah Wright. Un metodo giudicato inaccettabile, repubblicano. Non una scelta ma una non scelta, dunque.

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