30 aprile 2008

Il mondo di Barack e quello di Hillary


E' un mondo sempre più ostile per gli USA. Come osserva l'Economist, dopo l'attentato a Karzai è oramai chiaro che l'Afghanistan si sta trasformando in un nuovo Iraq: guerra asimettrica e attentati nelle città. Il comandante di battaglione Gian P. Gentile, che in Iraq ci ha combattuto due volte, spiega che il surge ha funzionato temporaneamente solo grazie ai soldi dati alle forze tribali e ad un accordo politico con Moqtada al Sadr che ora non c'è più. La situazione, prevede lui, si risolverà all'americana: con una guerra civile in cui una parte del paese prevarrà sull'altra.
In questo mondo ostile Hillary Clinton preparà già, chissà quanto consciamente, una nuova guerra. Quella che il Boston Globe definisce la "dottor Stranamore" della politica americana ha dichiarato di recente che gli USA sotto la sua presidenza "distruggerebbero" l'Iran se questo attaccasse Israele. Obama, che pure aveva in passato minacciato l'uso dell'atomica contro al-Qa'ida, ha esposto il suo approccio "anti-dottrinario" in politica estera in una intervista a Newsweek:la questione non è fare la guerra agli "islamo-fascisti"ma togliere le armi di distruzione di massa ai terroristi; gli Stati Uniti continueranno a promuovere "il bene" nel mondo ma rispettando le tradizioni e i ritmi dei paesi in cui operano; infine, in Medio Oriente la scelta non è solo tra dittatori ed islamici radicali.

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