La notizia è breve ma interessante perché dice qualcosa dello stato reale della corsa democratica. Gabriel Guerra-Mondragon, ambasciatore in Cile ai tempi dell'amministrazione Clinton e importante raccoglitore fondi della campagna di Hillary, è passato a raggranellare fondi per Barack Obama. Le sue motivazioni non hanno a che vedere troppo con le scelte politiche o gli interessi, Guerra-Mondragon spiega di essere amico dei Clinton ma di essere “prima di tutto" membro del partito democratico. E secondo lui, l'ex first lady non ha possibilità di superare Obama. Meglio cominciare a lavorare per le presidenziali dunque. Il senatore dell'Illinois vende come certa la sua vittoria con la campagna di massa e in 50 Stati di registrazione al voto. Il messaggio non è solo un tentativo di dire “Mi sto già occupando del voto vero, quello di novembre", la volontà sembra essere quella di confermare di essere un fattore di cambiamento e partecipazione. La strada potrebbe non essere breve o infernale, per lui e per i democratici, il 6 maggio si vota in Indiana e North Carolina. Il terreno di scontro vero è il primo dei due Stati, nel secondo Obama ha un buon margine di vantaggio - che pure si è andato assottigliando. Tra l'altro l'ultimo sondaggio in North Carolina precede la vittoria di Clinton in Pennsylvania, che certo male non può averle fatto. Il territorio conteso sembra essere comunque l'Indiana, dove Clinton aveva almeno dieci punti di vantaggio fino a metà aprile. Poi Obama è passato in vantaggio, prima di 5 punti, poi di 3 e infine di un solo punto (gli ultimi due sondaggi registrano la vittoria di Clinton). L'analisi di Politico sul perché l'Indiana è un posto dove entrambi hanno buone possibilità di farcela.
25 aprile 2008
E adesso tutti in Indiana e South Carolina. E se già fosse tutto finito?
Pubblicato da America2008 alle 21:48
Etichette: analisi del voto, Clinton, Obama, partito democratico, Sondaggi, stati
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