In teoria si trattava di uno degli architravi della politica economica in salsa Obama. Poi sono collate le borse, è arrivata la recessione ed è saltato in aria il modello indebitati e consuma. E così l'investimento in tecnologie ambientali non è più al centro del dibattito politico Usa. Prima o poi lo sarà perché, su questo non ci piove, per smetterla di invadere un Paese del Medio oriente ogni tre anni, rilanciare l'industria dei trasporti (se non solo dell'auto) e cercare di disinquinare un poco, gli americani dovranno imparare, copiare, innovare e provare a diventare il centro propulsore della rivoluzione verde come lo sono stati di quella informatica. La notizia è che La Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato con 219 voti e 212 contrari una legge che pone severi limiti ai gas inquinanti e prevede una riduzione delle emissioni dell'83% entro il 2050 (l'analisi dell'Associated press e quella di Time) Il provvedimento, che ora passa al Senato, non ha avuto il voto di 44 deputati democratici. Miopia, opposizione interna, moderatismo non meglio spiegabile se non per opportunismo. La legge è moderata ma affronta il tema in maniera generale e somiglia a cose che in Europa si sono già fatte nel tempo e a piccoli passi (in Europa non si negava l'effetto serra, né si sperava di salvare l'industria dell'auto producendo SUV).
Il presidente americano ha parlato di "passo coraggioso e necessario che getta le premesse per la creazione di nuove industrie e milioni di posti di lavoro, riducendo la pericolosa dipendenza dal petrolio straniero". Il pacchetto di 1.200 pagine prevede anche un passaggio graduale alle energia pulite. I critici sostengono che obiettivi così drastici porteranno alla perdita di milioni di posti di lavoro nei prossimi anni, i sostenitori che ci sarà un passaggio di posti di lavoro da settori aretrati a nuovi settori. La legge impone alle società di servizi elettrici di offrire una percentuale crescente di energia da fonti rinnovabili, dall'eolico al solare. Nuove regole anche per il settore edilizio, con misure per migliorare l'efficienza energetica e ridurre i consumi. Già, che fine ha fatto il piano casa di SB?? Non serviva come strumento straordinario per rilanciare l'economia? La politica Usa non è particolarmente veloce, ma già in questi giorni il Dipartimento dell'Energia ha fissato nuovi parametri di efficienza energetica per gli edifici pubblici: risparmio di soldi, meno consumi, meno inquinamento.
Ultimo tema, la politica. Vista la riottosità del partito, l'approvazione della legge è considerata un successo di Obama. Negli ultimi giorni, il presidente e Pelosi si erano dati un enorme daffare (ecco l'analisi di Politico). A proposito di politica: Paul Krugman chiama coloro che hanno votato no, traditori del pianeta. Ma si sa, il premio Nobel dell'economia è un pazzo estremista.
30 giugno 2009
Notizia vecchia ma buona: prima approvazione per la legge sul clima
Pubblicato da America2008 alle 16:21
Etichette: ambiente, amministrazione Obama, energia, partito democratico
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