Ieri è apparso questo articolo di uno di noi su "L'altro", il nuovo quotidiano diretto da Piero Sansonetti. L'idea è questa: è vero, la sua proposta di regolamentazione finanziaria ha diversi difetti (parecchi); ma li vero punto di svolta è quello di cui parliamo qui sotto, la riforma sanitaria. E' un'unica grande partita a scacchi, nella quale Obama ha scelto (o è stato scelto) i suoi poteri forti di riferimento, le banche (contro hedge fund e settore assicurativo, come lamenta ieri Luigi Zingales sul Sole24ore). Se ne esce bene qui, ha segnato un punto sul serio; poi dovrà fare in fretta con il problema del lavoro, perché nonostante le cifre sembrano dire che va un po' meglio è lo stesso Presidente a dirsi preoccupato pubblicamente.
20 giugno 2009
Le partite a scacchi di Obama, dalla finanza alla sanità
Pubblicato da America2008 alle 13:36
Etichette: amministrazione Obama, corte suprema, crisi economica, riforma sanitaria, wall street
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