1 giugno 2008

Florida e Michigan, raggiunto il compromesso. I Clinton hanno perso e (forse) promettono sfaceli


Le delegazioni degli Stati ribelli verranno ammesse alla convention di Denver, divise sulla base del risultato del voto per la Florida e 69 a 59 per il Michigan (i voti uncommitted assegnati a Obama ed Edwards sulla base degli exit polls). Ciascun delegato conterà per mezzo voto. La commissione del partito democratico riunita ieri a Washington ha discusso e litigato per ore, con il publico diviso in fazioni che urlava e faceva il tifo e la tensione alle stelle. Clinton non ha ottenuto quel che voleva e, di fatto, ha perso la nomination. Per la senatrice ci sono circa 29 delegati in più rispetto a ieri, ma ne mancano 170 per raggiungere Obama. Per il senatore dell'Illinois una vittoria importante, che dimostra la sua presa sull'apparato democratico, la sua leadership anche nei corridoi. La presa dei Clinton sul partito democratico sembra essere svanita, nonostante il rappresentante di Hillary nella riunione di ieri ha annunciato che la senatrice potrebbe portare la faccenda davanti alla commissione di garanzia della convention. Sarebbe una mossa da Sansone, ma non si può escludere. L'atteggiamento dei fan di Hillary preoccupa per il futuro della campagna, a Obama (che nel frattempo ha mollato la Trinity Church) serviranno uomini e donne bianchi e dal pedigree patriottico per tenere certi Stati nella coalizione democratica. Le cronache del NYT, del Washington Post, di Time, il commento di John Nichols di The Nation.

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