Non c'è solo lo scontro Obama-McCain a catalizzare l'attenzione degli americani. A novembre, come sempre, si vota anche per il rinnovo della Camera dei rappresentanti e di un terzo del Senato (ogni due anni si rinnova un terzo). Dopo la mezza valanga democratica del 2006, il partito organizzato da Dean punta a nuovi passi in avanti in entrambe le Camere. La possibilità c'è per un motivo semplice, precedente alla disaffezione nei confronti dei repubblicani: se i seggi senatoriali Usa sono quas a vita, il ricambio è minimo, stavolta in tanti non si ripresentano, per paura di perdere o per raggiunti limiti fisici. In uno scontro senza incumbent (il senatore uscente) è più facile strappare un seggio al partito avversario. La campagna per le presidenziali condotta dal senatore dell'Illinois in tuti gli Stati, una novità assoluta, aiuterà parecchio i candidati in seggi difficili. Ma dove sono i seggi in ballo? E quanti sono? Il Time fa un elenco, il politologo star Tv Larry Sabato un riepilogo, ma il miglior sito in materia, per quant non professionale, resta quello di un informatico americano che vive in Olanda.
19 giugno 2008
Non solo Casa Bianca. Un punto sul Congresso
Pubblicato da America2008 alle 12:58
Etichette: Congresso, geografia elettorale
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