8 giugno 2008

"We are a family". E becchiamoci anche l'happy end..

Così disse Hillary, parlando di Obama e del partito.

La sintesi dello speech di ieri sul Los Angeles Times.

Qui il testo del discorso completo della Clinton.

Qui i sospetti di Dick Morris, notissimo consulente politico in guerra con la famiglia Clinton (dopo essere stato al loro fianco per anni), che cerca di capire cosa ci sia sotto le parole di Hillary (primo: perché non si è ritirata dalle primarie ma ha semplicemente detto di aver sospeso la sua candidatura? Ovvero, perché i suoi delegati sono ancora suoi e non li ha "regalati" a Obama?). Morris fa quattro ipotesi concrete.

Prospect spiega le sette ragioni per le quali Hillary Clinton ha cambiato la politica americana in queste primarie (è proprio tempo di "volemose bene"..)

Politico elenca i cinque errori di Hillary. Hubrys, voto sulla guerra in Iraq, la sottovalutazione delle primarie dell'Iowa, la debolezza nei caucus, una "off-line" campaign troppo da xx secolo. Analisi interessante, ma come al solito manca l'approfondimento sulla complessità di una società e di un paese in trasformazione (a volte le cose succedono a prescindere dai candidati).

Certo quanto vorremmo sapere cosa si sono detti in quell'incontro segreto Obama e Clinton.

ps. Non abbiamo mai ringraziato quelli che ci segnalano. Chi scrive approfitta per ringraziare, intanto, il blog al tritolo.

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