24 giugno 2008

Obanomics contro McCainomics, un punto

Cosa pensa davvero McCain dei tagli alle tasse per i ricchi voluti dal presidente Bush? Un tempo era contrario, da candidato repubblicano ha improvvisamente cambiato opinione. E cosa farà Obama sulle tasse? L'esatto contrario di McCain perché ha bisogno di soldi pubblici? E quanto colpirà il potere delle corporations, un tema che di certo gli ha guadagnato pezzo consistenti di elettorato giovane e liberal quando usato nei comizi? Sono domande difficili e importanti, l'America zoppica ed è in crisi di identità, anche dal punto di vista degli scenari di sviluppo: quale energia, quali infrastrutture, quale mobilità, quante tasse e per farci cosa, quale commercio internazionale, tanto per nominare dei capitoli a casaccio. Fortune dedica alle politiche economiche dei candidati due ampi servizi, qui quello su McCain, qui quello su Obama (e qui un pezzo su tassazione dei capital gains e Barack). A proposito di tasse: Politico lancia la serie “Dear 44", articoli dedicati ai temi della campagna con suggerimenti al futuro presidente. Primo tema la tassazione, delicato ovunque ma in America di più - una nuova presidenza democratica avrebbe il difficile compito di cominciare a ribaltare la vulgata divenuta classica per cui tassa è brutto, a prescindere da come si usano i soldi e per fare cosa. Ecco un pezzo a favore del mantenimento dei tax cuts di George W. del capo economista della Camera di commercio statunitense e uno contro del vicepresidente della sezione di Economic Policy al Center for American Progress Action Fund

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