Esistono figure eterne della politica (o che vivono attorno alla politica): una di loro è certamente Bruno Vespa. Accada quel che accada, loro saranno sempre lì. Karl Rove, l'ex boy genius del Presidente Bush, si sta incamminando in questa direzione. Sempre presente in tv, conferenze, giornali.. E' temuto, rispettato e ascoltato. In campo democratico e in campo repubblicano. Oggi sul Wall Street Journal attacca Obama sulla politica estera e l'incertezza delle sue risposte in merito alle solite questioni: Corea del Nord, Siria, Iran... Obama sarebbe ondivago e istintivamente portato a sottovalutare l'entità dei pericoli che minacciano gli Usa.
Nei giorni scorsi l'Abc ha tirato fuori le mappe elettorali della società di consulenza che appartiene allo stesso Rove, ed è seguito in rete dibattito frenetico tra siti ufficiali e blog: la Clinton vincerebbe a mani basse contro McCain, per Obama invece problemi seri. Il mago dei sondaggi dice la verità o tira, ad arte, una bomba nella competizione democratica? Quale che sia la verità, Rove vive una sovra esposizione mediatica che dimostra quanto in fretta ci si possa rifare una vita.
22 maggio 2008
Ma conta più Karl Rove o Bruno Vespa?
Pubblicato da America2008 alle 14:14
Etichette: strategie elettorali
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