8 maggio 2008

Il Michigan ha trovato un compromesso sui delegati. Hillary lascia entro il 15 giugno?

La telenovela Florida - Michigan continua. Tutti i voti devono poter contare, sostiene da settimane Hillary chiedendo che i risultati delle primarie svolte contro le regole del partito democratico vengano registrati come buoni. La proposta che il comitato democratico del Michigan - che senza trovare soluzioni non vedrà la propria delegazione seduta alla convention - è quella di assegnare 69 delegati a Clinton e 59 a Obama, il cui nome non era sulla scheda, perché si era impegnato, come la senatrice a non concorrere. Con questi numeri si registra la vittoria di Hillary ma le si attribuiscono meno delegati di quanti non le spetterebbero. Vedremo se il partito nazionale o la campagna di Obama saranno d'accordo. Molto dipende da quanti superdelegati si schiereranno in questi giorni. Se Obama sentirà la vittoria in tasca, allora si potrà permettere di essere generoso, sul Michigan nei giorni scorsi David Plouffe, numero due della campagna del senatore, ha detto che un compromesso è possibile. Giorni fa Huffington Post aveva svelato che lo staff di Clinton stava pensando di usare tutto il peso politico della famiglia per far adottare al comitato che dirime le questioni procedurali in vista della convention una decisione tutta a suo favore (far sedere i delegati di Florida e Michigan esattamente per come sono andate le primarie). Era un'ipotesi sporca ma plausibile per ribaltare il risultato delle primarie se il voto di Indiana e North carolina fosse andato diversamente. Adesso, ammesso che Clinton abbia ancora la forza per farlo (e questa analisi del NYT suggerisce che i tempi sono cambiati), suonerebbe talmente male da essere un regalo gigantesco a John McCain. Sempre a sentire il portale finanziato dalla signora Huffington, Hillary sarebbe pronta a mollare prima del 15 giugno.

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