19 maggio 2008

Bluegrass e Beaver al voto: Kentucky e Oregon chiuderanno la partita?

Altro giro, altra corsa. Lo sanno tutti, Hillary è in enorme vantaggio in Kentucky e Obama ha un buon margine in Oregon. Uno è uno Stato bianco rurale, collocato a cavallo tra il midwest e il Sud. Con tutto quello che questo significa in termini di conservatorismo, diffidenza verso i neri, che a differenza di altri Stati dell'area, qui non sono nemmeno un pezzo rappresentativo dell'elettorato. Il Kentucky è un altro di quegli Stati che era solidamente democratico fino alle lotte per i diritti civili, quando tutto il Sud ha abbandonato il partito di Lyndon Johnson per il Grand Old Party. Ha scelto i suoi democratici negli anni 70 e 90 - l'ex governatore delle Georgia Jimmy Carter e quello dell'Arkansas Bill Clinton - ma poi ha eletto George W. a larga maggioranza. Nei sondaggi sulle presidenziali elegge McCain con più di dieci punti di scarto. Contro Clinton e contro Obama. L'Oregon è il contrario esatto: uno Stato che cambia rapidamente a cavallo tra San Francisco e Seattle, pieno di giovani, università, economia avanzata e tanti produttori di birra. Se ci fosse anche un 20 per cento di afroamericani sarebbe la tana di Obama, ma in Oregon i neri sono solo il 2%. Domenica scorsa, a Portland, il senatore ha radunato 75mila persone. Un record per la città. In Oregon, sebbene con margini relativamente piccoli, Gore e Kerry hanno vinto (il sentimento anti guerra in Iraq è forte). Anche nei sondaggi per il 2008 Obama e Clinton battono McCain.
La partita del voto in questi due stati non è comunque quella di chi e come si vince. A Obama mancano 16 delegati per raggiungere la maggioranza assoluta dei delegati e, comunque vada, la otterrà. Obama ha fatto sapere che comunque vada non si proclamerà vincitore, ma a quel punto altri superdelegati si schiereranno e - forse - l'estenuante esercizio democratico delle primarie sarà finito. A meno che Hillary non decida di andare avanti premendo sul comitato ristretto del partito chiamato a dirimere la vicenda dei delegati di Florida e Michigan. Nel comitato Clinton può contare su molti amici, ma una decisione troppo favorevole all'ex first lady farebbe infuriare i sostenitori di Obama. Il comitato si riunisce il 31 maggio.

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