Il refrain sulla fine coalizione conservatrice è uno di quelli preferiti dagli analisti politici americani. Alcuni esponenti di spicco della cultura conservatrice si interrogano, altri cercano di ricollocarsi nei meandri della politica pronti a una nuova offensiva (è la scuola neocon), altri ancora sono per conservare, stare fermi. Quel che è certo è che i padri fondatori sono tutti vecchi o morti e che il richiamo a Ronald Reagan come collante comincia ad essere fiacco. Anche sul fronte evangelico, i pastori che hanno costruito la loro fortuna portando in dote segmenti di elettorato (e si sono legati a pià a Washington che al loro ministero) sono in declino. Ecco un lunghissimo articolo del New Yorker sul tema del declino della coalizione che Richard Nixon ha costruito a partire dalla sconfitta contro Jfk nel '60 e la mancata elezione a governatore della California nel '62. A rilanciare la coalizione non sarà McCain, che non è il tipo, anche se nella foto lo vedete appena tornato dal Vietnam con il "Tricky Dick".
27 maggio 2008
Che fine ha fatto (farà) l'era del conservatorismo?
Pubblicato da America2008 alle 13:44
Etichette: coalizione conservatrice, McCain
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1 commento:
Attenzione, però: chi lo dice che "quella" coalizione non sia da dare per superata, con coseguente rivoluzionaria "riapertura" teddyrooseveltiana del GOP agli indipendenti e ai democratici moderati?
Non pare una follia, a giudicare dal fatto che in queste ore il presunto inseguito si sta comportando sempre più da inseguitore...
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