3 gennaio 2009

L'Economist e Gaza

Oggi grazie all'Economist arriva una ventata di saggezza. L'editoriale della rivista del primo numero del 2009 analizza la guerra in corso, mettendo in evidenza come l'attacco israeliano non abbia logica:

In general, a war must pass three tests to be justified. A country must first have exhausted all other means of defending itself. The attack should be proportionate to the objective. And it must stand a reasonable chance of achieving its goal. On all three of these tests Israel is on shakier ground than it cares to admit.

In sostanza: Israele continua a scegliere la guerra senza perseguire vie politiche per la soluzione dei problemi; bombarda e uccide senza criterio quelli che saranno sempre e comunque i suoi vicini, oggi, domani e tra venti anni; sta per cominciare un attacco di terra nel quale è probabile si azzeri la sua superiorità militare e che può diventare un nuovo Libano, con gli stessi problemi del 2006.

A Obama, invece, il premio "struzzo 2009": così solerte a intervenire - a ragione - sull'economia, così assente e attento alle prerogative istituzionali di Bush in materia di politica estera. Ancora l'Economist ci ricorda che prima o poi dovrà prendere posizione, anche se su questo conflitto è lecito aspettarsi il solito approccio degli ultimi dieci anni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Serve per le elezioni: come da noi Alitalia

Anonimo ha detto...

i agree your idea ! very nice blog